lunedì 9 luglio 2007

...mi sento la foce di un fiume, lo scarico di un bagno, la poltrona dello psicologo, il tallone di Achille, il muro di una casa, il filo dove la mamma stende i panni, la password di un computer, la finestra di fronte, la sala d’attesa dell’aeroporto, la cornetta di un telefono, la cima di una montagna, la mano da accarezzare, un treno in corsa, mi sento trafitta e sfinita. carica come una pila che a fine serata è esausta..

Vorrei gridare, chiudermi all’interno della torre più alta di un castello e guardare tutti da lassù. sottrarmi nascondermi. vivere da eremita in Perù. vorrei tapparmi le orecchie con i tappi di cera e cantare a squarciagola, mettermi un “paraocchi” per non vedere e prendermi in giro e non capire.

Milioni di parole scaricate nel mio pc, nell'hard disk della mia mente: amori finiti sfiniti e finti, gossip, retribuzioni mensili e conteggio ore, lettere d'addio, oroscopi, consigli, richieste, oscenità, battute simpatiche, previsioni meteo, informazioni varie.. ne ho per te, per te, anche per te. e poi ci sei tu. e ancora tu.

Parole notturne, parole forbite e munite di alibi, parole depresse solitarie come sogni, dimenticate appartate, parole accattivanti sincere deboli ovvie, ovvie, ovvie. Quand è che il silenzio parlerà per me?


Listening to “ Parole parole parole” Mina



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