lunedì 31 dicembre 2007

buona fine!

Un sospiro e un pensiero e una piccola emozione... E un sorriso, e dell'affetto e un desiderio e un sogno e un rimpianto e quello che avrei voluto e quello che non ho osato e quello che mi manca e quella sera che ho pianto e quella sera che ho riso un sacco, e Parigi, e i miei amici e quella musica e quella serata pazza e il giro in barca, il cielo, e Giuliano Palma, e il mare di notte e il mare di giorno...e quello che avrei voluto dire ma che avrei tanto voluto dire e ora non c'è tempo, non c' è più tempo. Poi un altro giorno. Un altro anno. Allora calma. Ecco. Buoni propositi. Sorrisi e voglia di costruire e voglia di un nuovo libro e magari una persona nuova perchè no? E un bel film e un bel concerto, e la palestra e un concorso e un nuovo lavoro e un viaggio e un mare e una città, una minifuga e una nuova vacanza e un amico che ti sorprende e che ha fatto un cd proprio per te con le tue canzoni, quelle che ti piacciono di più, e sognare e piangere e cadere e rialzarsi e dire una parolaccia e che cazzo e sentirsi vivi e cantare e prendere qualcosa di forte e guardare quella bella luna che fa luce e poi fregarsene e ridere con un amico o anche con uno sconosciuto e ridere di nuovo come pazzi, folli, con l'aria fredda sul volto... Tempo che passa, gente che viene e gente che va,voglia di vivere e tanti sogni.. Notte di San Silvestro. Buon 2008 a tutti!


Listening to "Waiting for tonight" Jennifer Lopez

lunedì 24 dicembre 2007

auguri


Listening to "No one" Alicia Keys

domenica 23 dicembre 2007

che triste svegliarsi a Natale e non essere più bambina

Il Natale mi piace. Mi piacciono i disegni del Natale, sì, quelli del vecchio panciuto vestito di rosso con le guance gonfie e gli stivaloni, quelli dei camini accesi nelle case stracolme di regali e di bambini vestiti da festa, quelli di alberi spigolosi pieni di palline colorate e la stella sulla punta.. Mi piace il suo tempo di vacanza che a scuola rendeva le settimane precedenti un conto alla rovescia, una sorta di calendario dell'avvento..
Mi piacciono le luci piccole, bianche che tracciano il profilo degli alberi spogli e dei supermercati, che, così agghindati, ricordano i tendoni dei circhi, quando attiravano gli spettatori con promesse di meraviglie a portata di mano. Mi piace perché è chiaro a grandi e piccoli, che è una finzione e solo finché resta tale: farsi gli auguri, pensare e preparare pranzi, recitare tutti un ruolo in un fantomatico paese in festa, che nulla spartisce con il significato religioso della nascita del Messia. Fondere queste due cose non mi piace.
Non mi piacciono i regali a bizzeffe per amici e parenti, clienti e conoscenti, ospiti e invitati. Ma mi piace fare i regali che sento e dedicarmi a quelli importanti, stupire.Non mi piacciono gli sprechi di cibo, gli acquisti inutili, le pubblicità mozzafiato, e le lamentele del giorno dopo.
Mi piace sperare che nevichi, per essere come in una vecchia cartolina, non mi piace la frase "a Natale si è tutti più buoni". Forse perché io non ci sono mai riuscita.
Listening to Coca Cola Christmas song

giovedì 20 dicembre 2007

o forse ti stai cullando al suono di un treno

Sul treno. Rovigo - Bologna.
Ci sono due ragazzi che parlano, qui accanto a me, di argomenti strani.. forse mi sembrano strani perchè sono argomenti di cui ho parlato anche io..
C'è una ragazza che piange, dall'altra parte, fissando il finestrino, ha un libro tra le mani.. non mi era mai capitato di vedere una persona piangere da sola..tranne me.
C'è un ragazzo davanti a me che ascolta musica, riesco a sentirla.. è bella.
Ci sono io che fingo di leggere ma in realtà ascolto.. non riesco a leggere.
Vorrei solo scambiare con loro una parola..
Vorrei solo chiederle perchè piange..
Vorrei solo chiedergli che musica ascolta..ma non lo faccio. Ovviamente..
C'è qualcosa che mi blocca, sempre. mi odio.
Listening to "Ninnananna" Modena City Ramblers

venerdì 14 dicembre 2007

scrivo ..

E’ il mio centesimo post.. ho trasmesso cento cose di me, cento pensieri, cento considerazioni, cento pareri..100!
E oggi mi ritrovo a pensare al perché si scrive? Quale occasione migliore? Ci sono periodi in cui abbiamo il costante bisogno di scrivere e altri in cui non riusciamo a trovare le parole per iniziare e all’improvviso si esauriscono tutte le riserve..
Forse perché non abbiamo particolari argomenti di cui parlare, o perché si preferisce “non destare il can che dorme” nel senso che stiamo bene così in silenzio nel nostro equilibrio, o forse perché ci sono così tanti pensieri che fatichiamo a trovare con cosa iniziare.
Scrivere ci fa riflettere, ci porta ogni volta a conoscerci un po’ di più e forse aiuta anche gli altri a conoscere meglio se stessi. Quando scrivo non penso a quante persone possano leggere i miei pensieri, e tanto meno credo che nessuno immagini che quel che scrive scatena spesso commenti che neanche vengono scritti, pensieri, riflessioni.
Sia in un blog che in un pezzo di carta, siano parole pubbliche o segrete, ma tutti siamo consapevoli di quanto siano piacevoli quei momenti in cui le dita scorrono veloci sulla tastiera..e l’unico sovrano? Forse il cuore..

Listening to "Mi ami davvero" Luca Carboni

mercoledì 12 dicembre 2007

tutti i giorni. h16,50 Italia 1


Basta poco per ritornare bambini.
In verità anche da "adulta" Heidi mi piace un sacco.
Listening to "Que sera sera" Doris Day

martedì 11 dicembre 2007

wonderful life

Sì, sabato sera ero tra quella massa di italiani medi che ascoltavano con trasporto il concerto di Giuliano Palma & The Bluebeaters all’Estragon di Bologna. Scenario già visto lo scorso capodanno, concerto già più o meno assaporato nell’onnipresente Mtv Day.. Ma cosa posso farci? A me Giuliano Palma piace, lui-proprio-lui non molto, ma le sue performance mi piacciono.. E’ trascinante, sempre crescente, ma rilassante, non di quei suoni che spaccano.. lui forse spacca un po’ troppo..ma nemmeno io riesco a stare ferma! Lunga vita a Giuliano..che alla fine, io non ti conosco poi tanto, ma mi piacciono le canzonette rifatte da te, e per 12 Euro ne è valsa la pena.. e poi è sempre un piacere ritornare a Bologna, e Bologna addobbata mi piace ancora di più, aria di acquisti e gente che ti urta con le borse, gente di corsa, gente con il trolley, e gente con la pizza.. people.. E adesso?? Ho aspettato tanto l’8 dicembre e ora? Non dovrò mica andare a vedere le Spice in London? Ehm..



Listening to "Come le viole" Giuliano Palma & The Bluebeaters

venerdì 7 dicembre 2007

8 dicembre 8 dicembre 8 dicembre




odio i babbi natale appesi alla finestre.e odio anche i nani da giardino. voglio liberarne qualcuno.missione impossibile.. Li odio. Mi odio. Ma domani.. Giuliano Palma a .. Bologna! E chiuso..


Listening to "Tutta mia la città" Giuliano Palma & the Bluebeaters / "Qualcosa che non c'è" Elisa Toffoli

mercoledì 5 dicembre 2007

"Dico quel che penso e faccio quello che dico.."

Dopo aver ripristinato i Bluvertigo, apprezzato i Garbage e reinterpretato Venditti vi propongo un altro personaggio che ultimamente ha scalato la mia play-list..Max Gazzè. Ho un vago ricordo di averlo visto in un sempre caro Mtv-Day di qualche anno fa, ma mai come oggi mi sono interessata alle sue canzoni, al suo non essere fico e ai suoi testi. Che non fosse il solito cantautore melodico all’italiana con chitarra e sgabello già lo sapevo, ma forse non ho mai guardato più in là di ciò. Ho scaricato per caso La favola di Adamo ed Eva, Una musica più fare, L’uomo più furbo ecc..le più conosciute, ma ignorando che ne aveva sfornati altrettanti di successi non così conosciuti. Non avevo mai sentito Splendere ogni giorno il sole, l’ho ascoltata un paio di volte, ho ascoltato le sue parole, canzone ottimista, semplice e positiva, sarà perché capita in un periodo un po’ particolare, sarà perché è un bell’accordo, ma mi piace proprio, mi fa pensare, mi convince che possiamo realizzare i nostri sogni.. anche se..poi quando il nastro finisce, si ritorna alla realtà.. Ma vabbè le canzoni del buon Max sono così, sono dei film, ci portano ad immaginarci il testo, ci fanno immaginare scene dettate dalle sue semplici parole , poi sta a noi ricreare i dettagli.
Stile raffinato e leggero il suo, se penso a Gazzè mi sovviene anche Daniele Silvestri e Niccolò Fabi e anche un Alex Britti che non canta La vasca, e un Federico Zampaglione non regista (Tiromancino) ma Max mi ricorda soprattutto il vecchio poeta di casa nostra, Battiato, Battiato è un genio, ascolto La cura, ascolto Centro di gravità permanente, ascolto Cuccurucucu, ascolto Il vuoto e riscopro sempre che è un genio, e Max è un suo grande allievo, ben riuscito!

“ogni pensiero può cambiare il destino / persino un bambino sa farlo / basta avere un sogno / e poi stringerlo in pugno /vedrai s’avvererà”

Listening to “In questo anno di non amore” Max Gazzè

sempre le solite facce!

AMICI 2002 AMICI 2007

VS
Alessandro Vigilante Gennaro Siciliano

Listening to "Fame" Irene Cara

lunedì 3 dicembre 2007

happy birthday sms!

Il 3 dicembre 1992 un ingegnere inglese spedì il primo messaggio su un cellulare. Doveva essere un servizio marginale, in pochi anni è diventato un successo clamoroso.

Gli sms compiono 15 anni. E se non ci fossero stati? Quanti casini avremmo evitato? Quante occasioni avremmo perso? Quante scuse e grazie non avremmo detto? Quante volte non avremmo avvisato di ritardare?..e quante altre cose.. Amo & odio, ho il brutto vizio di sbagliarmi ad inviare i messaggi ai giusti destinatari! Resta il fatto che ormai l'sms fa parte della vita di tutti, l'efficienza a una modica cifra e in tempi ristretti, per non parlare di Infinity, Christmas, Summer e card varie! Grazie.. e poi i 160 caratteri sono la cifra esatta.. giusto per non dire poco e per non parlare troppo! Anche la bambina che ha vinto il premio di velocità ad inviare un mess ringrazia l'ingegnere inglese!

Listening to "Se telefonando" Mina

giovedì 29 novembre 2007

e stasera su Italia 1



Listening to: "Scatman's world" Scatman John, "Relight my fire" Take That, "Boombastic" Shaggy, "Last Christmas" Wham!

venerdì 23 novembre 2007

concerto di profumi |e di emozioni]

È incredibile come i ricordi siano spesso così legati a un profumo, a come un odore possa portarsi dietro una valanga di emozioni. Belle o brutte che siano, tristi ma dolci ricordi.

Mi piace l’odore della benzina
mi piace l’odore dei bambini piccoli piccoli sanno di olio johnson
mi piace il profumo del pane appena sfornato
mi piace il profumo di caffè e l’odore del giornale fresco di stampa
mi piace l’odore di casa mia
mi piace l’odore dell’estate
mi piace l'odore della bomboletta spray del colore e della vernice e del pennarello indelebile
mi piace l’odore delle sigarette in macchina
mi piace l’odore della coccoina
mi piace il profumo del bucato della mia mamma
mi piace l’odore della legna che brucia
mi fa ridere l’odore dei maschi che sanno di pineta
mi piace l’odore che si sente quando si entra in una cartoleria i quaderni, le gomme, le matite, le agende, i libri, gli astucci..
mi piace il profumo dei trucchi
mi piace l'odore dell'inverno,quell'odore di bruciato e di respiro condensato
mi piace il mio profumo
mi piace il profumo di anice
mi piace l'odore che sento quando entro in una erboristeria o quando mi capita di entrare in una farmacia
amo il profumo del mare..amo il mare
mi piace il profumo dell’erba tagliata
mi piace il profumo delle arance e dei limoni e dell’anguria e del melone..inverno ed estate...
mi piace l'odore dei mobili nuovi, l'odore che sento quando entro nella casa di qualcuno
mi piace il profumo del mio docciaschiuma al tè bianco e della mia crema per il corpo e del mio gel e ..
potrei continuare all’infinito..


Listening to "L'odore del sesso" Luciano L.

martedì 20 novembre 2007

I love tetris!

Le emozioni che si provano nel gioco sono le stesse che si provano nella vita reale.

Io mi sono sempre considerata un’ottima giocatrice di Tetris, l'ho finito molte volte su tante piattaforme (la prima in assoluto sul Game Boy, mio grande maestro e grande compagno di giochi), sono andata ben oltre le 200 linee nella versione del multigiochi del bar, ho sfidato un bel po’ di gente, ho un ottimo attivo tra vittorie e sconfitte..insomma un'onesta mestierante del gioco più famoso del mondo. E’ tutta una questione di incastri, il problema più grosso sono i buchi lasciati ma poi s’imparano le malizie..un po' come nella vita reale :-)

Listening to "Playing my game" Lene Marlin

lunedì 19 novembre 2007

ripetizioni

Chi non la conosce? Credo sia una delle canzoni più lunghe che io conosca, non sapevo che fosse una filastrocca ebraica, Branduardi non è uno stupido.. E mi sono accorta di averla bene o male sempre canticchiata, ma io mi fermo al gatto che mangiò il topo quindi.. perchè non ripassarla?.. L'ultima frase è il sunto di tutta la canzone..

Alla fiera dell'Est

..E infine il Signore, sull'angelo della morte, sul macellaio,che uccise il
toro, che bevve
l'acqua, che spense il fuoco,che bruciò il bastone, che
picchiò il cane, che
morse il gatto,che si mangiò il topo che al mercato mio
padre comprò.Alla fiera
dell'est, per due soldi, un topolino mio padre
comprò..





Certi giorni non faccio altro che ricordare.
E mi vestivo di ricordi per affrontare il presente..

sabato 17 novembre 2007

(Super)Chicche..

Attenti rumeni, l’Italia è pericolosa
Il ministero degli esteri rumeno inserisce l’Italia tra i paesi "a rischio" per i cittadini rumeni

Listening to "Resta qui con noi" Canti Religiosi Gen Rosso

mercoledì 14 novembre 2007

un normale martedì

Il bello dei flussi di coscienza è che conosci la parola con cui cominci, ma non sai mai quella con cui terminerai, né i discorsi che farai..
Mi piace sentirmi impegnata, avere un sacco di cose da fare, mi piace andare a lavoro (anche se a gratis) , mi piace andare in barca e in banca e confondere un assegno con un biglietto della lotteria, mi piace fare l’aperitivo, mi piace bere il vino novello, mi piace tornare a casa e raccontare ai miei la mia giornata (anche se non lo faccio così spesso)..
Essere impegnati forse vuol dire avere la scrivania piena di post-it.
Eh si certi giorni capita anche che ti alzi col piede giusto, sai già che non ti succederà nulla di sconvolgente, ma ti senti bene, pace interiore
Anche se credo capiti solo in certi rari giorni.
Freddo anestetico, freddo rassicurante, mi piace osservare il fumo uscire dai camini..pensare, chissà chi c’è davanti a quel camino, chissà se magari si cena o si guarda la tv o si parla o si litiga.
Basta un invito, vecchi amici, soliti amici, solite cose e ti senti bene, oggi le hai viste con tutta un’altra ottica.
Oggi è tutto leggero. Perfino la pioggia lo sarebbe.
Mi conservo bene ascoltando Venditti, ho rispolverato il primo cd di Avril, ho riesumato un po’ di Battisti e mi rilasso con i Garbage, notando l’enorme influenza della voce sensuale della cantante.
Ho preso un binocolo e sono felice, non lo so perché ma mi sono sempre piaciuti come le trottole, e le clessidre e le bussole.
Le cose più semplici ti restano più di tante parole.
Listening to "Temptation waits" Garbage

sabato 10 novembre 2007

concediti una pausa

Chiudere gli occhi, all’improvviso, senza pensare.
Chiudere gli occhi e smettere di fare, che so, i conti, che tanto non tornano mai.
Chiudere gli occhi e concedersi di rallentare. Lasciare che la mente torni indietro, ricercando attimi passati o che ancora devono arrivare; cercarli, in quelle zone della mente dove mai ci si permette di andare. Scovare una vita nascosta, custodita al riparo di quella che scorre ogni giorno sempre uguale..
E permettersi di emozionarsi, dare sfogo libero alle sensazioni,agli impulsi. Senza ordine, i pensieri entrano da quella porta, che hai aperto senza volerlo e le immagini si costruiscono da sole.
E allora chiudere gli occhi e risentire il suono di una risata, tanto forte e tanto lunga da sfinire il viso e le guance; chiudere gli occhi e farsi scivolare addosso l’acqua bollente della doccia, veder con soddisfazione la pelle arrossarsi sotto ogni goccia. Chiudere gli occhi e ripensare alle cose semplici che ti raddrizzano la giornata, o che la arricchiscono quando è nata già dritta.
Chiudere gli occhi e ricordare con sorpresa il sorriso di tutti gli amici, provare meraviglia scoprendo di conoscere alla perfezione ogni sfumatura, ogni inclinazione.
Chiudere gli occhi e leggere di nuovo l’espressione che puoi trovare solo nel viso di qualcuno che ami, mentre scarta il regalo che da tanto sperava di avere; chiudere gli occhi, guardare il sole sorgere.
Chiudere gli occhi e ritornare, nel sogno della notte prima,di cui ancora non ti sei riuscito a liberare.
Chiudere gli occhi e restare sdraiati a letto ad ascoltare la pioggia battere sui vetri; chiudere gli occhi e sorridere, sorridere senza motivo, soltanto perché la giornata è bella e pochi secondi prima un bambino ti ha sorriso, uno sconosciuto ti ha guardato.
Continuare a viaggiare, sulla strada dei ricordi e dei rimpianti, dei dolori e delle gioie, senza rinnegare niente, senza voltare la faccia. Neanche di fronte gli errori, alle ingiustizie, a quelle curve inaspettate che la vita fa senza avvisare, che d’improvviso ti scaraventano nel limbo dell’incertezza.
Chiudere gli occhi e concedersi di ritornare bambini, di fronte ad un bicchiere di latte, con le gambe sbucciate e le mani sporche;chiudere gli occhi e lasciare che le voci di persone amate ritornino a rincorrersi nelle stanze della mente, riempiendole di colore e luce.
Chiudere gli occhi e ripensare alla voce del mare, imprigionata nella conchiglia che è nella tua camera da una vita.
Chiudere gli occhi , sentir dentro una rabbia furiosa, per quella volta in cui le spiegazioni non sono bastate e tutto è finito in un soffio, senza che alcun tentativo servisse a qualcosa.
Chiudere gli occhi e permettersi altre mille cose, altre mille piccole fughe.
Nel bel mezzo di una giornata qualunque, uguale a tante altre, impedire agli occhi di vedere la realtà e lasciare alla mente la facoltà di vivere il sogno.

Listening to “Sono come tu mi vuoi” Irene Grandi

martedì 6 novembre 2007

Le mie parole di burro

Non seguivo più Carmen Consoli da tempo, l’avevo vista sul palco dell’Mtv Day del 2003, l’ho attesa per un sacco di tempo, ero incuriosita, ha cominciato a suonare verso sera, per fortuna c’erano altri artisti degni di nota vedi Elio, Morgan, Irene Grandi, Neffa.. Brava bel live ma purtroppo niente di rilevante, esecuzione perfetta, ma dentro non ha lasciato nulla, non trasmette, non coinvolge e sembrava anche che non gli interessasse. La cosa più bella per i musicisti credo siano i live, specialmente quelli dove ti trovi di fronte a 90mila persone e l’adrenalina ti fa saltare il cuore. Specialmente quando tutto il pubblico canta la canzone del tuo secondo cd, quella meno famosa di tutte, pensavo..qualcosa ti dovrà emozionare Carmen..
Dopo 4 anni, inaspettatamente mi sono ritrovata a un concerto dei Lautari, gruppo folk siciliano, guest star Carmen Consoli al New Age di Roncade (TV). Il gruppo lo lanciò lei qualche tempo fa, ma non ne so molto, non mi sono mai interessata di folklore siciliano, non sono mai stata un’appassionata sfrenata di Carmen e tanto meno delle canzoni in gergo dialettale, ma devo ammettere che questa volta mi sono piaciuti, concerto acustico, sembrava di fare un salto nel passato in chiave moderna, chitarre, mandolino, strumenti strani, cori voci, allegria, storie cantate.. La Cantantessa è maturata, è grintosa, non è più mediamente isterica mentre cantava che una goccia inonda il cielo, è sensuale, più agguerrita, più espressiva, in grado di trasmettere, trasmettere suoni della vita siciliana, fatta di tradizioni antichissime, mare, sole, pescatori e contadini, fanno conoscere una Sicilia diversa, forse oggi dimenticata, ma mai così bella e piena di vita. I miei complimenti!
Listening to "Confusa e felice" Carmen Consoli

giovedì 1 novembre 2007

le mie lettere non conoscono recapiti

Sono curiosa.
Sorpresa dal mondo.
Mi emoziona la velocità del volo, ma so leggere il paziente persorso di una goccia di rugiada lungo la sua foglia.
Del mare godo a leggere la profondità, dei sogni provo a ricordarli e a ricordarne i colori, della gente cerco prima l’ombra.
Mi sorprendo a sentirmi crescere, godo al pulsare del sangue nelle vene.
Mi esalta il silenzio che silenzio non è mai. Provo a coglierne i suoni del pensiero.
Leggo le mani, quando le mani dicono.
Mi piace raccontarmi vite che non so, interpreto volti anonimi. In giro, in macchina, dentro uno stadio, in una chiesa, in un bar, lungo i marciapiedi.
Provo a stupirmi di dove vivo.
Ho imparato a sopravvivere senza le notti stellate. So riconoscere la complicità della luna anche dentro a un parcheggio.
Mi emoziona l’odore della ferrovia e il sordo brontolio del treno in arrivo.
Amo partire perché già assaporo i sottili fremiti del ritorno.
Mi esaltano le luci, le luci da distante, le luci di un centro, le luci di fabbriche di ponti di auto.. Non sono mai riuscita ad odiare la folla. La gente mi intenerisce, mi piace guardare come cammina, interpretarne i passi. Mi sorprendo a inventarle destinazioni – forse destini- inevitabili. Stupisco dei percorsi altrui.
Ho imparato a rispettare la cadenze del dolore così simili ai ritmi del gioire.
Godo del nulla, manifesto perché so che il nulla è sempre qualcosa. Mi culla il primo verso di un neonato e mi perdo a interpretare il ronf del gatto.
Concedo anima agli oggetti. Regalo radici a piante di roccia.
Offro perché e non chiedo.
Mi amo quando amo.
Amo immaginarmi amata.
Mi perdo lungo strade di sguardi. Occhi. Lampi che sanno togliere il fiato. Oceani e tundre, strade lente, affannose, praterie ritmate da venti lievi, il dare inconscio, improvviso, segreti rubati in pochi attimi.inviolabili forzieri.
Listening to "Paranoid Android" Radiohead

giovedì 25 ottobre 2007

e va bene così!

Rivedere una persona dopo tanto è una strana sensazione. Rivederla di sfuggita, da lontano, non avere il coraggio nemmeno di un saluto, osservarla senza farti vedere, assicurarsi che sta bene, che conduce la sua vita tranquillamente. Non ti chiedi altro, ti basta fissare l'immagine dentro e va bene così, non c'è bisogno di nient'altro. Quel tanto/poco che basta per pensare che chi non muore si rivede, e rimani lì..impalata, rincretinita, senza fare niente, senza voler far niente, con l'amaro in bocca di quello che ti ha lasciato, di quello che non è stato, la rivedi e ti fa piacere, ti fa piacere rivederla punto.

Listening to "I belong to you" Lenny Kravitz

mercoledì 24 ottobre 2007

la brigliadori colpisce ancora


Te l’avevo detto io, non puoi portare ovunque la tua arte.. prima i sassi in Sardegna e ora anche la fontana di Trevi? ..so che sei stata tu! Eleonora, datti una calmata!




Listening to "Wannabe" Spice Girls

martedì 16 ottobre 2007

American Beauty -guarda da vicino-

Una famiglia normale, di medio ceto, la staccionata bianca che fa da contorno ad un bel giardino, un padre giornalista, una madre agente immobiliare ambiziosa e una figlia in apparente e normale crisi adolescenziale, manca solo un cane ma non è fondamentale.. Il film è un immenso flashback narrativo, sembra tutto bello finché ci si ferma all’apparenza, poi si scopre che il padre di famiglia è alle prese con una crisi di identità, si infatua di un’amica della figlia, campanello d’allarme di un’esigenza di cambiamento con radici più profonde e che lo porterà a riscoprire i piaceri della gioventù. Mille intrecci, la storia d’amore della figlia, le nevrosi della moglie, gli strani vicini di casa e il figlio dei vicini che riprende tutto con la telecamera. Non voglio spiegare il film, non ne ho voglia di narrare una trama che si trova ovunque, e poi spero che lo guardiate, va visto, io l’ho visto con un po’ di ritardo dall’uscita ma merita. A volte siamo così presi da cosa fare e da cosa non fare che non riusciamo nemmeno a guardarci intorno, non riusciamo a carpire la bellezza in ogni cosa che ci capita. Un paesaggio, un arcobaleno, uno sguardo di una persona.. una busta di plastica che danza impazzita in compagnia di un turbine di foglie autunnali, come una bambina che implora di giocare con lei. Immagine chiave del film, la scena più bella del video, la “bellezza nelle cose”, la necessità di prendersi del tempo per osservare, per capire che dobbiamo avere la priorità di curare noi stessi prima delle cose di cui ci circondiamo. Non esiste solo quello che “dobbiamo”. Purtroppo spesso l’orecchio umano è sensibile solo alle esagerazioni..

“Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo. Ma è difficile
restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la
vedessi tutta insieme. Ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino
che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di
tenermela stretta. E dopo mi scorre attraverso come pioggia e io non posso
provare altro che gratitudine per ogni singolo momento della mia piccola,
stupida vita”.

Listening to "Mad World" Gary Jules & Michael Andrews

giovedì 11 ottobre 2007

ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati???

Non sono mai stata un'appasionata di Venditti, conoscevo le più famose, Buona Domenica, Ci vorrebbe un amico, Roma Capoccia, Sara sono le sette e tu devi andare a scuola..canzonette. Non mi ha mai entusiasmato, ma forse col passare degli anni impari ad apprezzare certe cose che prima ignoravi, un po’ come interessarsi a nuove cose, aprire un po’la mente, elasticità mentale. Ho trovato la raccolta (Diamanti) del romanaccio tra le cartelle del mio pc, volevo solo riascoltarmi Alta Marea, neanche la ricordavo tanto. Ma la cosa non si è fermata qui. Perché non ascoltare Notte prima degli esami?..visto che ha fatto anche da soundtrack all’omonimo film.. E i miei occhi scorrono a vedere gli altri titoli, e riscopro Ogni volta..forse non l’avevo mai ascoltata con attenzione, mi soffermo su Amici Mai, grande verità, e esplodo quando sento Che tesoro che sei..sognante, azzeccata, intensa, eh si bravo Antonello..non mi sei mai piaciuto, ma posso dire di averti rivalutato..

« Ricordati di me questa sera che non hai da fare, e tutta la città è bagnata da questo temporale...
Capita anche a te di pensare che al di là del mare
vive una città dove gli uomini sanno già volare,
e non c'è sesso senza amore, nessun inganno nessun dolore, e vola l'anima leggera
Ricordati di me, quando ridi, quando sei da sola,
fidati di me, questa vita e questo tempo vola. »

Listening to "Ricordati di me" Antonello Venditti

martedì 9 ottobre 2007

Futuro (incerto)

Non so cosa ne sarà del mio destino.
Il pensiero mi tiene sveglia, mi fa ammirare le stelle anche senza alzare le persiane, non mi do’ pace nell’ipotesi che un sogno possa rimanere appeso nel percorso distratto dei pensieri in mutazione. Si piange per amore o si muore per un sogno, ci si stupisce come bambini e con lo stesso stupore si cammina per strade lunghe e alberate senza sapere che in fondo ad ognuna di esse c’è la sua realizzazione o semplicemente la sua fine.
Ognuno segue la sua strada alberata, caotica o solitaria, ognuno segue ciò che sente e che desidera. Puoi rimanere in estasi per quel via vai di voci e parole, di ragioni e sentimenti, di canzoni che ricordano il passato o di poesie giuste e azzeccate per il futuro, ma se guardi alla vita con lo stesso entusiasmo di un bambino che sta imparando a capire t’accorgi che vivendo, sbagliando o solo percorrendo quelle strade riesci ad arricchire parte del tuo bagaglio fatto di emozioni, di sogni, di incontri strampalati e di felicità fatta a sprazzi abbaglianti come i fari nelle strade buie.
Se mi concentro potrei guardarmi da fuori e vedere me stessa triste o allegra, furiosa o silenziosa, svuotata o solo stanca, potrei vedermi in una strada assolata piena di gabbiani, di parole gettate al vento, di azioni sconsiderate e di passioni travolgenti, di vuoti da riempire e di pieni stracolmi da alleggerire.
Ogni esperienza arricchisce il viaggio, ma chi l’ha detto che non abbia voglia di riposare per un po'..?!..

Listening to "Strano il mio destino" Giorgia

venerdì 28 settembre 2007

ari in pARIs ! ! !

Ho bevuto un cappuccino passabile nei cafè di Parigi, l’ho bevuto nel bicchierone grande da passeggio. Ho trovato una pasticceria di fiducia “vicino casa”, ho dovuto trovare un rimedio alla scarsa colazione che offriva l’hotel; la vetrina attirava la mia attenzione, creme colorate, macaron tutti gusti, torte con lamponi e panna, piccoli cake con fragole..mmm.Certe cose non hanno prezzo. Conosco quasi a memoria tutte le linee della metropolitana. Ho visto ragazzi/e italiani, francesi, spagnoli, portoghesi, cinesi,tedeschi, giapponesi. Mi hanno chiesto informazioni anche a Parigi, un Fiorino di giapponesi che mi chiede come arrivare al Sacro Cuore, un tipo tranquillo che mi chiede se sono di Parigi e che blatera altro con un francese poco chiaro, un altro ragazzetto che mi chiede dove si trova un pub irlandese..perchè??? Camera doppia più il terzo letto e spazzola incorporata al di sotto di un mobile, con la moquette per terra che smorza i passi. Un gruppo di ragazzi vestiti male che d'improvviso una sera si misero a ballare per strada con un impianto stereo amatoriale,agitavano forte la testa chiudendo gli occhi nella loro ispirazione,alla fine dell'esibizione battei le mani timidamente, solo un debolissimo clap clap, attutito e troppo italiano. La Tour Eiffel spettacolare, Gustavo ha dato del suo meglio a suo tempo, una cosa immensa, punto fisso di Parigi, quasi rassicurante vederla lì imponente e maestosa, salda, fissa, definita..salirci, una gran bella emozione, arrivare fino in cima e vedere il fantastico panorama, rimanere sorpresi da quanto sia stupefacente da lassù e vedere tutto così piccolo quasi da sembrare un plastico. Ho visto una Tipo anche a Parigi. Assalti di vari ambulanti sotto la torre Eiffel che un po’ ti rovinano l’atmosfera. Bateaux Mouches, la strada più bella di Parigi, la Senna.. davvero suggestivo e romantico, ma sarà, a me i giri in battello fanno venire sempre un po’di sonnolenza. La vista della città da un ponte gigantesco, con il fiume, gli alberi, ed i lampioni neri dal bellissimo disegno,i battelli che cavalcano la Senna che scivolavano senza il minimo rumore e la mia pashmina azzurra che si appiccicava alle labbra violentata dal vento..quella vista sembrava un dipinto, da tanto i contorni erano imprecisi, e lì compresi che i disegni ad olio degli artisti francesi di strada non sono disegni ma fotografie. Incantevole Versailles, immenso, troppo enorme da girarlo tutto a piedi, e immancabili i viaggi mentali su Kirsten Dunst come Maria Antonietta dei tempi d’oro mentre ozia nei suoi vari spazi della reggia. Ho messo la t-shirt con il tucano(Ireland) durante la finale di rugby France-Ireland, non lo sapevo, e poi mi sono ritrovata in un locale di ultrà parigini che festeggiavano la vittoria..ottimo tempismo! Elettrodomestici d’avanguardia super colorati e sgargianti. Montmartre quartiere degli artisti, concerti, spettacoli col fuoco, pittori, ritratti e un gran panorama da questa collinetta un po’ fuori mano, consigliata la funicolare per arrivarci.Moulin Rouge come zona rossa di Amsterdam a differenza che non ci sono le donne in vetrina, night club e sexy shop lungo tutta la via. Bottiglia d’acqua da 33cl. a 3.90Euro, un pacchetto di Marlboro a 5.30 Euro.Il Louvre, delusione, la Gioconda è una figurina della Panini, meglio il Canaletto o Monet o il reparto di collezioni egizie, e la Venere di Milo senza confronti..Storica la piramide.Hotel dei divi, ho messo il mio piede dove è passato Luc Besson.Ho letto le Figaro, e il Metro.Campi Elisi incantevoli da perderci gli occhi, viale alberato infinito, alla fine l’Arco di Trionfo, così immenso e così europeo, e la voglia di tornare nei quartieri piccolini, quelli in cui ti sembra di stare curiosando nel cortile di qualche pittore o di qualche artista impazzito, forse tutto così troppo maestoso, ma sempre un un gran bel pezzo di storia, da segnalare il megastore della Disney a due piani e il negozio de Le Coq Sportif e della Virgine di Sephora gigante. Cimitero di Pére Lachaise, suggestivo forse vederlo durante un assaggio di autunno, tappeti di foglie gialle..adoro il rumore delle foglie secche quando ci cammini sopra, tomba di Jim Morrison, tranquilla pensavo peggio, mi interessava di più Edith Piaf.Bellissima Place des Vosges, polmone verde della città.Occhi lucidi osservando il tunnel dell’Alma, dove è morta Lady D, la fiamma della liberà sopra il tunnel è il monumento in sua memoria, biglietti e fiori, io non ci ho lasciato nulla, non avevo fiori, e un biglietto o una scritta con l’indelebile nero non mi andava proprio, è come deturpare un qualcosa, mi basta il ricordo.Una baguette mangiata per strada, nella fame notturna, osservando le viuzze e apprezzando i negozietti e l’atmosfera di Parigi dormiente. Notre Dame capolavoro del gotico che con i suoi gargoyle mi ha sempre affascinato, l’ho scrutato una mattina con un sole pallido ma caldo che scaldava la panchina ed i mille piccioni intorno a me, le guglie della cattedrale pungevano il cielo in tutta la loro imponenza, notre dame e il suo profumo d'incenso, notre dame e la sua profonda tristezza. Centro G.Pompidou ultramoderno, mostra del design e dell’arte moderna e contemporanea, cose assurde, stile biennale, filmati, sculture, quadri, quadri bianchi, sedie come opere, nani da giardino come sculture..Kandiskj, De Chirico, Modigliani, Picasso, Matisse e mi sembra di ricordare tutte le pagine del libro di arte che guardavo con ammirazione.Il museo d’Orsay, grande controfigura del Louvre e altri nomi illustri Degas, Van Gogh e la sua camera che mi ha quasi commosso, emozionato, Gaugin e le sue donne di Tahiti, il Pointillisme..merita!I francesi il caffè espresso non lo sanno fare, e non capisco perché si rifiutano di scaldare i paninazzi. Sono stata bene tutto il tempo, con tutti, ovunque. Nonostante il cibo e le interminabili camminate.

Listening to "Starz in their eyes" Just Jack

mercoledì 19 settembre 2007

Pre-Viaggio |Parte2|

Sto partendo, non per scappare ma per viaggiare.
Faccio la valigia. Devo pensare che il clima è mite in questo periodo. Però non si sa mai..
Comincio col mettere le cose essenziali.Il beautycase, l’intimo, ciabatte, t-shirt varie, jeans, qualche felpa per le serate fresche. L’essenziale. Ma ho quella fastidiosa sensazione di aver dimenticato qualcosa.. così comincio col mettere dentro tutto quello che è sotto la mia visuale, come se tutto potesse servirmi. È quasi piena, ma non eccessivamente, e infatti sto fatto mi preoccupa; stranamente non ho faticato molto a chiuderla.. ho lasciato un piccolo spazio dove mettere le emozioni, gli odori, i colori, ogni ricordo del mio viaggio che vorrei portare a casa. Chiusa. È fatta.
Una volta finita la valigia hai sempre la sensazione di essere già là. Almeno con la testa.
Non sono certa che mi servirà tutto quello che ho preso, però è meglio che non la riapra, potrebbe venirmi voglia di infilarci dentro qualche altra cosa inutile.Comincio a gironzolare per casa, alla ricerca di un oggetto dimenticato che potrebbe tornarmi utile.
È arrivato il momento del bagaglio a mano. Uno zaino da riempire. Non troppo però, lascio spazio a eventuali souvenir al ritorno (voglio una Tour Eiffel che si gonfia). Comincio mettendoci il giubbotto in jeans, arrivando nel tardo pomeriggio sicuramente ne avrò bisogno, un block notes e due penne perché una potrebbe scaricarsi. Portafoglio, biglietto dell’aereo, voucher dell’hotel, gli occhiali da sole e quelli da vista, la mia cara digita(l)e e il carica batterie. Ho messo anche la cartina di Parigi e la Top Ten, lettura che potrei fare in aereo, per ridimensionarmi e capire che sto per andare a Parigi..
Per fortuna prima che sia troppo tardi mi ricordo della carta d’identità! Mai dimenticare quei pezzi di carta chiamati documenti! Sbircio dentro per riguardare la foto che avrò già visto un centinaio di volte. Chissà perché uno viene sempre male nelle foto per i documenti. Forse è fatto apposta. ok,questo basta per dire chi sono e da dove vengo.
Sono pronta. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente, ma me ne ricorderò solamente una volta partita.Come al solito. Forse ho preso su troppe magliette.
Riguardo la data del biglietto, lo faccio sempre fino all’ultimo, così per essere sicuri.Alle 13 e qualcosa apre il check-in e devo essere in aeroporto, dopo due ore ho il volo.
Mi sembra troppo pesante la valigia che mi porto dietro.Non posso pensarci ora. Tra un po’ mi sentirò leggera, anche la mia testa si libererà e lascerà i pensieri dietro quella porta. Qua,in Italia.
I saluti degli amici, delle persone che ti stanno vicino..quanti tipi di abbracci diversi che conoscono le persone a seconda di quello che vorrebbero dire..

Listening to "Here with me" Dido

lunedì 17 settembre 2007

Pre-Viaggio |Parte1|


ROUTINE DI UN VOLO
Chissà perché quando dici a qualcuno che stai partendo ti senti così bene. Buon viaggio, te lo dicono tutti. Alcuni ti chiedono una cartolina che sanno già non manderò. Quelli più pretenziosi ti chiedono un souvenir, che mi dimenticherò di portargli. I migliori sono quelli che ti ricordano di divertirti con un sottofondo amaro d’invidia per te che cambi aria e loro che rimangono nella solita città..
Mio papà che mi fa la lista dei medicinali che dovevo prendere e non ho preso, ma gli dico comunque che l’ho fatto, così sta tranquillo. Ripete almeno cento volte di chiamarlo quando sarò arrivata. Quello lo farò. Come sempre.
Che bellissimi posti sono gli aeroporti. Gli aeroporti come un po’ d’ansia che vada tutto bene. Ogni persona da il meglio di sé prima di partire, come per lasciare le cose in ordine e al loro posto prima di lasciarsi la base alle spalle. Che bello fermarsi a guardare la gente che và e torna. Sembrano tutte interessanti queste persone e ti viene voglia di sapere dove va ognuno di loro e perché ci và. Di sapere dove sono stati e cos’hanno visto. Check-in: documento e biglietti. Valigia sul rullo e per un attimo ho sempre la paura che pesi troppo. Metal detector. E lì, pur sapendo di non aver niente di sbagliato,ti immagini sempre che al tuo turno suoni qualcosa.Hai sempre l’ansia di passare da lì sotto e che quei poliziotti ti aspettino dall’altra
parte e ti aprano lo zaino e ti guardino in tasca e chissà cosa trovino. Cercare l’uscita e aspettare l’imbarco. Ho voglia di stare seduta sull’aereo. Gli assistenti di volo ci mostrano le uscite di sicurezza. Saranno davvero così gentili,calmi e disponibili se l’aereo cade? Ci credo poco.. nessuno li ascolta comunque. Qualcuno già dorme, qualcuno si sta ancora sistemando, qualcun altro parla a voce alta e ride. Forse fa così perché ha paura del decollo e ha bisogno di sviare la sua ansia. Partenza, decollo, e si vola.. Osservare il paesaggio infinito. Guardare la forma delle nuvole. O forse le nuvole non hanno nessuna forma e siamo noi a dargli delle linee. Ma le nuvole sono indomabili e continuano a muoversi e cambiare. Atterrare e guardare ipnotizzata le luci della città. È bellissimo vedere ogni cosa come si ingrandisce sotto i nostri occhi.
Listening to "Prima di partire.." Irene Grandi

venerdì 14 settembre 2007

I am a birdwatcher??? |scusate, Am I a birdwatcher???|





Metti un pomeriggio di settembre, a metà tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno..
Clima mite, brezza leggera, il sole ormai sfinito dal troppo brillare, il mare sembra essere l'unico a parlare mentre i miei pensieri distanti si aggrovigliano incapaci di trovare un capo, se potessi affiderei tutto a una bottiglia da lanciare nelle acque..
Metti anche la casetta storica del Mulino Bianco, e metti tutti i ricordi che ci stanno dietro..
Metti un binocolo e qualche svasso da osservare mentre scompare fugace fra le onde..
E se il tempo si fermasse?.. forse non sarebbe poi così male..

Listening to "Dreams" The Cranberries

mercoledì 12 settembre 2007

Mirabilandia, 29 ago.

Si parte con 3 amiche, la solita che hai accanto dai tempi delle superiori, quella con cui hai condiviso tanto; banco, ferie, discussioni, confessioni, cene, compagnie ecc. La ragazza del tuo amico, quella coppia che tu trovi tanto adorabili, quella che se pensi a lei ti viene da pensare a lui e viceversa, loro un corpo e un’anima e ti piacciono tanto insieme e aspetti che si sposino per poter partecipare a un matrimonio in cui c’è sicuramente la possibilità che ti commuovi. E poi, l’amica di sempre, che ti sopporta, che ti rompe che le rompi, che ti è vicina..sempre.
Si parte all’avventura, un po’ come andare in gita anche senza pranzo al sacco, un po’ come ritornare bambini.. pentole stregate, giostre coi cavalli..
Ancora a guardare le torri gemelle e il Katun col naso all’insù e a invidiare tutti quelli che ci fanno la coda, perché, non sono cose per me, perché ho paura dell’altezza, perché quando scendo potrei aver perso conoscenza, e perché mi hanno sempre intimorito pure i dischi volanti.
Emozionante il Ghostville, con tanto di spaventa-persona in carne e ossa a fine corsa, giro tra scheletri e viaggi dentro a qualche tunnel con simulazione di incidenti con treni ecc ecc
Osceno il Mirabilandia Express, una sorta di metropolitana di basso livello che fa il giro per il parco ai due km. orari.. sconsigliato il giro serale, perché dentro alla cabina vi sono 5 o 6 gradi sotto zero e inutile il percorso che fa.. Se hai bambini sei fortunato e puoi permetterti di stare nel lato giusto dove puoi vedere tutto da davanti, se sei una ragazza con gli occhi di una bambina devi accontentarti di lasciare il posto alle famigliole, e tu sei costretta a guardarti un paesaggio osceno di sterpaglia e grovigli di strade.
Da segnalare il Raratonga, giostra demenziale ma avvincente.. divertente perché c’è l’acqua..
Incantevole il Laser Show, con sottofondo di Evanescence, Celine Dion e musica da disco anno 97, ancora quando provavo ad andare sul Tagadà in piedi..Da lasciarti senza fiato, e la storia dei personaggi di Mirabilandia ( Otto, Mike etc..) passa in secondo piano, è bellissimo sto gioco di luci che si riflette sul lago..
A Mirabilandia vivi il sogno.. il potere del sogno..


Listening to "Swan" Elisa

lunedì 10 settembre 2007

waiting for..


è quasi finita.. ultima settimana di lavoro. Imminente trasloco. Aspettando Parigi. Lavorare, guadagnare, spendere..viaggiare. E poi.. tornerò fresca come non mai..

Listening to "Sing" Travis

martedì 4 settembre 2007

leggerezza..


Leggerezza nell'andare avanti per la mia strada. Leggerezza nell'affrontare le situazioni. Leggerezza nel ponderare i miei gesti. Leggerezza nel mio agire... Prendere al balzo ogni occasione senza valutarne le conseguenze... Le emozioni si susseguono più facilmente. Tutto sembra più bello. Ma poi? Se i nodi pian piano vengono al pettine? O anche se tutto fila liscio, che senso ha? Che senso ha gettarsi fra braccia sconosciute e di passaggio, che eppure sembrano così familiari? Che senso ha riabbracciare lidi abbandonati ormai da anni, solo per provare qualcosa a non si sa bene chi, forse nemmeno a se stessi? Che senso ha accettare chiamate da chi di sicuro vuole solo qualcosa?
E poi ritrovarsi col destino che si prende gioco di te, continuando a porti davanti situazioni al limite dell'assurdo, perfette per questo periodo. Situazioni cui mi ostino a dire sì con leggerezza sempre più ostinata e pericolosa. Proseguendo senza chiedermi se tutto ciò mi porterà mai da qualche parte... Ma continuando a prendere tutto con estrema leggerezza e tranquillità...


Listening to "Leggero" Ligabue

lunedì 3 settembre 2007

IL TEMPO -KHALIL GIBRAN-

Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di L. 86.400 sul tuo conto.Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno. Che faresti?
Ritireresti fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente!
Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca.
Il suo nome? Tempo.
Ogni mattina questa banca ti accredita 86.400 secondi.
Ogni notte questa Banca cancella, e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito, che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva saldi nè permette trasferimenti.
Ogni giorno ti apre un nuovo conto.Ogni notte elimina il saldo del giorno.
Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua.Non si può fare marcia indietro. Non esistono accrediti sul deposito di domani. Devi vivere nel presente con il deposito di domani.
Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo.L'orologio continua il suo cammino. Ottieni il massimo da ogni giorno.
Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio.
Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente.
Per capire il valore di una settimana, chiedi all'editore di un settimanale.
Per capire il valore di un'ora, chiedi a due innamorati che attendono d'incontrarsi.
Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno.
Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente.
Per capire il valore di un milionesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi.
Dai valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancora più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il suo tempo, e ricorda che il tempo non aspetta nessuno.
Ieri? Storia. Domani? Mistero. E' per questo che esiste il presente!
Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà. Dai valore ad ogni momento a tua disposizione. Lo apprezzerai ancor più se potrai condividerlo con qualcuno che sia speciale.

Listening to "Outside" Staind

martedì 28 agosto 2007

Artista incompresa?improvvisata?impazzita?


«"Volevo lasciare un ricordo". Così la Brigliadori si è giustificata davanti agli agenti della polizia municipale del comune di Aglientu. Che l'hanno sorpresa mentre spennellava. Un gesto premeditato: l'attrice non ha usato, infatti, un pennarello che si è ritrovata casualmente nella borsa, ma si è presentata davanti alla piccola roccia prescelta, nella spiaggia di Portobello, armata di pennellone e secchio di vernice. Però ha insistito, spiegando che voleva offrire un regalo artistico alla Sardegna. Un angelo. Questo sembra fosse il soggetto scelto per dare libero sfogo alla sua creatività. Ma gli uomini della municipale, mostrando ben poca sensibilità artistica, l'hanno multata per danneggiamento e deturpamento delle bellezze naturali». (la Repubblica)

Senza parole. Ritengo solo che la follia artistica dell'incompresa Eleonora dovrà trovare luoghi più appropiati per i suoi evidenti slanci creativi..
Listening to "L'Italia di Piero" Simone Cristicchi