mercoledì 27 febbraio 2008

dalla soffitta di Edward:

Ero un po’ scettica perché i musical in genere non mi fanno impazzire, ma la mia ostilità verso questo tipo di film, non è stata più forte della mia curiosità. Johnny Depp è uno dei miei attori preferiti, forse credo sia stato il mio primo amore fin dai tempi di Edward, poi sono cresciuta e l’ho apprezzato pienamente in Blow, bello e anche un po’ maledetto. Mi trovo un po’ più impreparata su Tim Burton, sfortunatamente ho visto pochi dei suoi lavori, ma prima o poi mi rifarò. Ci viene proposta una Londra dell’800 più cupa che mai, l’arrivo di una barca e di un giovane di belle speranze e di un uomo (Benjamin Barker) che ormai le speranze le ha perse tutte. Un uomo ossessionato da un amore perduto e assetato e ansioso di consumare la sua terribile vendetta, unico scopo uccidere il giudice che gli ha sottratto 15 ani di vita condannandolo ingiustamente, portandogli via la moglie e la figlia. Ora quell’uomo senza speranze si chiama Sweeney Todd, eccellente barbiere, apre il suo salone in Fleet Street, oltre a barba e capelli Sweeney taglia anche gole, colpisce i suoi clienti che finiscono dritti nelle specialità del “ristorantino” di sotto di proprietà della sua complice (Mrs.Lovett). In attesa di tagliare la gola giusta, quella che attende da tanto e che l’ha spinto fin lì. . Se le mani di forbice di Edward sono la rappresentazione simbolica dell’incapacità di comunicare, i rasoi di Sweeney Todd sono la rappresentazione della vendetta e della rabbia che c’è in lui. I volti pallidi e gli occhi arrossati e lo sguardo diabolico rendono il tutto più soddisfacente, la tragica storia viene raccontata a suon di musica, tra humour nerissimo e duetti in inglese sottotitolati (se solo sapessi l’inglese!). Fantastica interpretazione di tutto il cast da J. Deep alla bella Helena Bonham Carter, che non avevo mai visto prima ma che in questo film ci regala un personaggio dalle tante sfaccettature e anche un po’ perverso, ottima la scenografia che rende il tutto quasi surreale, misterioso e decadente, spunta il terrore e il cattivo odore della società. Sorprendente e tra una gola tagliata e un’altra, persino ci si commuove con un finale che ci lascia fermi immobili con un straziante vago ricordo alla Pietà di Michelangelo. Buona visione!

mercoledì 20 febbraio 2008

IL Sottovalutato



Ho preso questo orologio. Alla “modica” cifra di 19€. Non piace a nessuno, o quasi. Sembra un po’ l’orologio delle patatine o anche delle palline da un euro. E’ in gomma, è subacqueo e mi ha colpito subito. C’è anche la data. E’ comodo, leggerissimo e non si riga. Non tira i peli ed esteticamente è poco appariscente. http://www.too2late.com/ ci sono parecchi colori, ho provato anche a sforzarmi..lo volevo prendere nero, ma mi sono sbizzarrita e l’ho preso viola = )

Listening to "Time is running out" Muse

martedì 19 febbraio 2008

-Proposta del mese-

Dopo Antonello (Venditti) metto Antonella! La Ruggiero! Eh si, per caso mi hanno fatto ascoltare il cd e dopo aver scoperto che bene o male le conoscevo tutte ho rivalutato la stupenda voce di Vacanze Romane. “Registrazioni Moderne” è un disco dove riprende e ripropone tutti i maggiori successi dei Matia Bazar con la collaborazione di cantanti e gruppi. Sbagliatissimo considerarlo un “The best of..” ma qui parliamo di una raccolta di brani completamente modificati e riarrangiati..in sostanza quindi praticamente nuovi. Ottima l’interpretazione di Per un’ora d’amore” con il bravo Samuel dei Subsonica, canzone riadattata e rimodernizzata in stile Subsonica, un po’ elettronica anche se vogliamo e la voce di Samuel non ha paragoni, oso e dico che ci viene regalata la tracce migliore dell’album. Non tutte le canzoni hanno tratto "giovamento dal rifacimento" a mio avviso, vedi la canzone con La Pina “Solo tu”, un po’ come un Fabri Fibra di oggi, non mi piace, troppo tamarra rappata..no no rovinata... forse anche perché ero affezionata a una vecchia versione collaborativa con Fiorello che mi sembrava molto più orecchiabile. Poi vi sono ben due versione di Vacanze Romane una con Rapsodija Trio e un'altra versione alla fine dell'album assieme a Madaski. Vi partecipano anche i Ritmo Tribale, Timoria (bellissima interpretazione in “Ti sento”), Bluvertigo, Banda Osiris (che rifanno in chiave reggae "Mister Mandarino"), Ars Ludi, Scisma; gruppi del vecchio Tora Tora (a chi lo ricorda, io ho i Cd omaggiati col Tutto). L’ascolto è una continua scoperta, un contrasto con la memoria che ognuno ha delle canzoni in oggetto e l’inaspettata attualità delle nuove proposte. Credo che conosciate la voce di Antonella, a volte non mi piace la smania di usare il falsetto ovunque ma mi chiedo anche come fa a raggiungere note imprendibili per qualsiasi persona normale (e infatti lei non ha una voce che si può definire normale). Consigliato. Ottimo!

Listening to "Amore Lontanissimo" Antonella Ruggiero

martedì 12 febbraio 2008

il mio mare

Arrivata a destinazione. Mi giro la sciarpa intorno al collo e chiudo la zip, chiudo la portiera dell’auto e mi incammino. Mi ritrovo avvolta dal vento freddo dell’inverno, che prende il sopravvento tra le forme del mio viso. Mi volto indietro per un secondo, mi viene da ricordare il calore dell’estate, un’estate passata al lavoro, tra albe, tante e pochi pigri tramonti più di pensieri che di luci. Di un settembre tanto temuto quanto sperato. Ed ora sono qua, sola, sola con il mare d’inverno, con un sole debole e senza gente intorno. Nient’altro che il rumore delle onde che si adagiano sulla sabbia e il vento che gioca a spostare le dune e a creare nuove forme che come i miei pensieri sono solo rumori di fondo, rumori fuori campo al suono dei miei passi che tentano di andare avanti abbandonando le orme alle spalle. Mentre, cerco di guardarmi avanti.

Listening to “Il mare d’inverno” Loredana Bertè

“..é come un film in bianco e nero visto alla tv”.. Un film gran bello però!

giovedì 7 febbraio 2008

l'importanza del post scriptum

Il trailer mi ispirava, anche se un po’ intimorita dalla possibilità di un film surreale..invece no, storia fluida, attori ottimi, scelta delle musiche azzeccata e poi, in parte ambientato in Irlanda e questa è la ciliegina sulla torta! Preparate i fazzoletti! Holly (Hilary Swank) si sposa giovanissima con Gerry (Gerard Butler, che poi ho scoperto solo dopo il film che lui è il Leonida di 300). Si amano, bella coppia, alti e bassi, ma si amano, lui si ammala gravemente e muore, Holly ora è sola, disperata. Ma Gerry prima di morire le scrive una serie di lettere che le arriveranno in modi e in tempi diversi e che la aiuteranno a superare il dolore. Ogni lettera non è un modo per tenere Holly ancorata al passato, ma un passo avanti, un passo verso il futuro, ogni mese un messaggio che le possa essere d’aiuto per ritornare a vivere anche senza di lui, e alla fine di ogni lettera non dimentica mai di ricordarle una cosa P.S.: I love you. Non sono mancate le scene da lacrimoni, e non sto qui a elencarle perché sono molti i tratti in cui mi sono venuti gli occhi lucidi e ho sentito na lacrima scivolarmi sulla guancia, soprattutto nel dialogo tra Holly e sua madre, una sorta di “resa dei conti” in senso buono, un tirare le somme.. E’ incredibile come avvertivo dentro di me le sensazioni che avrà provato Gerry nello scrivere quelle lettere, il dolore di morire, di andare via senza aver scelto che vada così, lasciare la persona che si ama, rassegnarsi e non poter far nulla. Una frase mi ha colpito tantissimo; Gerry in una lettera dice: "Tu sei stata la mia vita, io sono stato solo un capitolo della tua.."!ma quanto amore c'è in questa frase??? Amare una persona, sapere che non può più essere tua e allo stesso tempo "darle la possibilità" di rifarsi una vita. Pian piano Holly impara che deve continuare a vivere anche senza il suo Gerry, purtroppo a volte è così e tu non puoi far niente solo restare e cercare di andare avanti nel miglior modo possibile. Da vedere !

“Mira alla luna se le manchi sarai sempre tra le stelle”

Listening to “Il cielo d’Irlanda” Fiorella Mannoia

La vita è proprio un Carnevale? O il Carnevale aiuta a vivere meglio?

Il Carnevale di Venezia andrà via via scomparendo. Ci sono andata anche quest’anno, molto meno gente degli anni scorsi. Ne approfitto per fare un giro per la città, ogni tanto una visitina ci sta bene. Venezia non è male, mi sono sempre piaciute la calli soprattutto quelle più strette, i canali e gli innumerevoli ponti, le gondole.. Sostengo che sia uno Stato a parte, anche solo il fatto delle barriere e delle passerelle per l’acqua alta mi fa pensare, credo che Venezia potrebbe diventare come San Marino o come il Vaticano. Il Carnevale a Venezia è tradizione, è storia. Per fortuna però non si tratta della solita festa dove il caos e il tirare tutto diventano protagonisti, non è neppure quel tipo di festa dove ci sono le sfilate di immensi carri allegorici. Qui i protagonisti sono le persone, gente che arriva da ogni posto, abiti del ‘600, ‘700, ‘800 curati dettagliatamente, trucchi perfetti, e accessori ricercati, riproduzioni fedeli. E folle di turisti che immortalano il tutto con le loro digitali, qualche fotografo con la sua attrezzatura professionale pronto a cogliere la maschera migliore. Credo sia un occasione per gli adulti a ritornare bambini. Mi hanno sempre fatto paura/ tristezza i clown. Da piccola mi sono vestita da Pulcinella, da Arlecchino e da Pierrot. Poi l’ultimo anno le maestre elementari hanno avuto la genialata di farci vestire da matite e gomme (???). Preferivo i soliti classici.. anche se forse un bel vestito da Pritt Stick sarebbe stato molto originale..

Listening to "Danziamo" Io, Carlo