sabato 29 marzo 2008

giovedì 20 marzo 2008

questa me la LEGO ..al dito

Sono una nostalgica. I mattoncini colorati mi mancano da matti, almeno potevo costruire, fare e disfare qualsiasi cosa. Stasera pensavo, sarebbe bella una cintura di LEGO.. Oddio non proprio così, cambierei sicuramente la fibbia e a anche il bordo bianco.. Però, l'anello va benissimo così, in fondo..anche un LEGO è per sempre..
Listening to "You are my sunshine" Doris Day / "L'Ego" Io, Carlo

martedì 18 marzo 2008

solo due cosette..


Ci sono giorni in cui più ci sforziamo di non pensare, più la mente ci fa lo scherzetto di incastrarsi proprio tra quei pensieri.. OVVIO!
Parole, attimi, pensieri, canzoni...Tutto... un po' di tutto.
Obiettivi, sogni, speranze..
Favole senza lieto fine.
Presente incerto e non molto rassicurante.
Vorrei non pensarci troppo...
Vorrei sentire la voce di qualcuno amico.
Basta così.

Listening to "Vivere il mio tempo" Litfiba

mercoledì 12 marzo 2008

Baustelle live @ Estragon (BO)

- Tra t-shirt all'epoca e furti all'Esselunga-
Nella compilation del Festivalbar dell’anno scorso (forse) c’era una canzone che mi piaceva un sacco, era “Un romantico a Milano” dei Baustelle, nome a me sconosciuto, non sapevo nemmeno chi fossero e da lì cominciai ad ascoltarli. Sabato li ho ascoltati dal vivo all’Estragon di Bologna, ottimi, non mi hanno deluso. Melodici quanto tristi, un pop-rock sofisticato, con testi acidi e malinconici, rammaricati dalla società, rappresentano i pensieri e le paure di una generazione che loro cantano e noi viviamo. Mi hanno stupito con un concerto durato troppo poco per me, un’ora e mezza volata, il leader Francesco è stato ottimo, più convincente di Rachele, ma anche lei non è stata da meno. Voce bellissima, peccato per l’audio che non faceva trasparire le sue parole, comunque molto brava, con quel fascino un po’ mistico e misterioso. Concerto iniziato (o quasi) con l’ormai famosissima "Charlie fa surf", Charlie che passa dalla MDMA fino alla paroxetina, antidepressivi per mantenere un equilibrio già instabile, risultato di una generazione che è la nostra, il mondo di cui facciamo parte ora. Seguito da altri brani tratti dal nuovo album (”Amen”) e da vecchi successi come "La canzone di Alain Delon", "Il corvo Joe" e "La guerra è finita". Segnalo anche "Alfredo", canzone fondamentale del nuovo cd, racconta della storia del bambino che negli anni '80 cadde in un pozzo e lì morì dopo giorni di dirette televisive e notizie, una storia che commosse l’Italia, e che oggi Baustelle ci ripropone. Caspita, mi ha fatto uno strano effetto vedere la folla che canta Baustelle, mi da quasi i brividi, la grandezza del locale mi impedisce di vedere perfettamente, dato che quasi tutti i presenti sono più alti di me pensavo che non sarebbe male che nei due schermi dell’Estragon venisse proiettato direttamente il concerto. Siamo quasi in chiusura e a sorpresa ci regalano una bellissima interpretazione di "Bruci la città", portata al successo da Irene Grandi ma scritta dallo stesso Francesco, la sua vena compositiva non tradisce, il suo modo di interpretarla è unico, non così spensierato e sbarazzino come l’Irene nazionale..Eh si, Baustelle forse a molti non piace, e forse tanti non lo sopportano, ma proporrei solo di andare un po’ più in là del tormentone di Charlie. Basterebbe solo applicarsi un po’ e provare ad ascoltarlo.

(Le foto pubblicate sono frutto di una ricerca nel web e sono proprio del live di Bologna; i concerti sono l'unica occasione in cui decido, per scelta, di privarmi della mia digitale.)

Listening to “Sergio” Baustelle

venerdì 7 marzo 2008

sogni di Novalgina

Ci sono volte in cui comincio diversi post insieme e poi non li finisco mai. Ne ho preparati tanti..mai finiti, incompiuti. Ho diversi sogni e ho diverse prospettive per il mio futuro. A volte penso che mi basta poco per farcela, altre volte vorrei andarmene e mandare tutto a p*****e. Ho un sogno ricorrente. Difficilmente ricordo i sogni. E averne uno ricorrente mi fa stare meglio. E' capitato anche stanotte, e quando mi sono svegliata sono rimasta male perchè pensavo che stavolta fosse accaduto davvero, invece era un altro sogno, sempre lo stesso. Sogno di ritornare a Londra. Ho dei ricordi nitidi, in fondo è stato il mio primo vero viaggio, ma vorrei solo vedere se le strade, gli scorci, i palazzi, la metro e tutto il resto sono rimasti uguali. Nel mio sogno sono sempre con le stesse persone, ci sono tante salite e discese. Quando mi incammino per dirigermi verso il London Eye mi sveglioò. Penso che vorrei rivedere davvero Londra. Forse è solo una strana forma di nostalgia e curiosità. Forse è quasi come regalare lo stesso libro due volte, la stessa dedica o quasi, alla stessa persona ma in due circostanze diverse. Tornare a Londra dopo anni e vedere cos’è cambiato, Londra come metafora del guardarsi dentro, una specie di prima e dopo. Lasciarsi andare via senza un cenno senza una parola, ridere ridere ridere fino a soffocare tutto, domani è un altro giorno ma del doman non v’è certezza!
Listening to Seal "Crazy"

mercoledì 5 marzo 2008

intanto ho preso questa..

Nata in Russia, con questa posso fotografare anche sotto la pioggia, un po' antiquata credo sia dell'inizio anni '80. L'ho presa al mercatino dell'usato a Brugine..per fare un po'di pratica e qualche prova, l'ho smontata e..mi accorgo che dentro c'è una pellicola, che presto svilupperò :-)

Listening to "Singin' in the rain" Fred Astaire