venerdì 7 novembre 2008

faccio presto, vado in Norvegia e torno!

Mai avrei pensato di andare in Norvegia entro l’anno. Si decide il mercoledì e il giovedì ora pranzo siamo già ad Oslo. Incredibile quante cose diverse si possono fare in poche ore, mentre il popolo dormiva io stavo andando a Bergamo a prendere un aereo che mi avrebbe portato nella capitale della Norvegia, con atterraggio nell’aeroporto più piccolo della città, ad un’ora e mezza dal centro. Mi immaginavo di atterrare sopra un lastra di ghiaccio con una pista amatoriale non ben definita. Non sapevo che cosa mi aspettava. Non ho mai fatto un viaggio così impreparato, niente guida della città, niente moneta locale e niente tempo per pensare a cosa mettere in valigia e a cosa poi si può aver dimenticato. Ma poi mi ricrederò e anche se ho il vizio di programmare e sapere sempre tutto di un viaggio devo ammettere che è proprio vero che le cose improvvisate sono le migliori. L’unica cosa è che forse l’ho vissuta troppo in fretta, non so se mi spiego, mi dispiace di aver bruciato un po’ di tappe, perché non ho avuto nemmeno il tempo di rendermene conto che già ero là. Avrei voluto rivivere quelle giornate per un paio di volte al giorno, tipo ripetizione. Oslo pace interiore, spettacolarmente bella, tranquillissima e nemmeno tanto grande, una Oslo non dispersiva e concentrata su un’unica via principale, la Karl Johans. Un po’ di esagerazione sui prezzi (9€: Marlboro, 8,40€: una pinta di Guinnes), ma si sa ogni città in cui si è diretti spesso si dice sia la più cara.. ma qui credo di aver raggiunto l’apice..neanche Londra fu tale! Forse i nostri amici osloviti ci mettono in conto anche l’aria che respiriamo, forse è un pegno da pagare per il nostro disturbo, è così tutto in ordine là. Non c’è na cosa fuori posto, perfino le foglie ai piedi degli alberi sono sistemate bene, e anche l’erba verde dei prati sembra un tappeto brillante, poi sarà che tutti ti fanno sentire terribilmente inferiore quando sfoggiano il loro inglese fluente ma magari sarà anche perché i film non sono doppiati e hanno sottotitoli in norvegese (?). Oslo armoniosa direi, il mare, il faro, la fontana-soffione-pavone, il castello, la fortezza, le guardie, il porto, le sculture del porto, gli uffici del porto, gli uomini d’affari del porto, il parco con la statua del bambino arrabbiato in bronzo che si vedeva in ogni guida, e che poi da vicino non era granchè, ho preferito le enormi sculture in marmo e la grande piramide umana centrale e poi ho invidiato da matti la penisola benestante di Bygdǿy con la mini spiaggia. Ho apprezzato Oslo la domenica mattina così silenziosa e dormiente e senza traccia dei festeggiamenti di qualche ora prima. Ho osservato a lungo il fiordo di Oslo da diversi punti della città e l’ho adorato per la varietà di colori e per tutti i riflessi che mi ha regalato, per tutte le foto scattate e per tutta la tranquillità che mi ha trasmesso durante questo gran bel viaggio.. anche un po’ interiore se vogliamo..

Listening to “Beginn’” Madcon