giovedì 29 novembre 2007

e stasera su Italia 1



Listening to: "Scatman's world" Scatman John, "Relight my fire" Take That, "Boombastic" Shaggy, "Last Christmas" Wham!

venerdì 23 novembre 2007

concerto di profumi |e di emozioni]

È incredibile come i ricordi siano spesso così legati a un profumo, a come un odore possa portarsi dietro una valanga di emozioni. Belle o brutte che siano, tristi ma dolci ricordi.

Mi piace l’odore della benzina
mi piace l’odore dei bambini piccoli piccoli sanno di olio johnson
mi piace il profumo del pane appena sfornato
mi piace il profumo di caffè e l’odore del giornale fresco di stampa
mi piace l’odore di casa mia
mi piace l’odore dell’estate
mi piace l'odore della bomboletta spray del colore e della vernice e del pennarello indelebile
mi piace l’odore delle sigarette in macchina
mi piace l’odore della coccoina
mi piace il profumo del bucato della mia mamma
mi piace l’odore della legna che brucia
mi fa ridere l’odore dei maschi che sanno di pineta
mi piace l’odore che si sente quando si entra in una cartoleria i quaderni, le gomme, le matite, le agende, i libri, gli astucci..
mi piace il profumo dei trucchi
mi piace l'odore dell'inverno,quell'odore di bruciato e di respiro condensato
mi piace il mio profumo
mi piace il profumo di anice
mi piace l'odore che sento quando entro in una erboristeria o quando mi capita di entrare in una farmacia
amo il profumo del mare..amo il mare
mi piace il profumo dell’erba tagliata
mi piace il profumo delle arance e dei limoni e dell’anguria e del melone..inverno ed estate...
mi piace l'odore dei mobili nuovi, l'odore che sento quando entro nella casa di qualcuno
mi piace il profumo del mio docciaschiuma al tè bianco e della mia crema per il corpo e del mio gel e ..
potrei continuare all’infinito..


Listening to "L'odore del sesso" Luciano L.

martedì 20 novembre 2007

I love tetris!

Le emozioni che si provano nel gioco sono le stesse che si provano nella vita reale.

Io mi sono sempre considerata un’ottima giocatrice di Tetris, l'ho finito molte volte su tante piattaforme (la prima in assoluto sul Game Boy, mio grande maestro e grande compagno di giochi), sono andata ben oltre le 200 linee nella versione del multigiochi del bar, ho sfidato un bel po’ di gente, ho un ottimo attivo tra vittorie e sconfitte..insomma un'onesta mestierante del gioco più famoso del mondo. E’ tutta una questione di incastri, il problema più grosso sono i buchi lasciati ma poi s’imparano le malizie..un po' come nella vita reale :-)

Listening to "Playing my game" Lene Marlin

lunedì 19 novembre 2007

ripetizioni

Chi non la conosce? Credo sia una delle canzoni più lunghe che io conosca, non sapevo che fosse una filastrocca ebraica, Branduardi non è uno stupido.. E mi sono accorta di averla bene o male sempre canticchiata, ma io mi fermo al gatto che mangiò il topo quindi.. perchè non ripassarla?.. L'ultima frase è il sunto di tutta la canzone..

Alla fiera dell'Est

..E infine il Signore, sull'angelo della morte, sul macellaio,che uccise il
toro, che bevve
l'acqua, che spense il fuoco,che bruciò il bastone, che
picchiò il cane, che
morse il gatto,che si mangiò il topo che al mercato mio
padre comprò.Alla fiera
dell'est, per due soldi, un topolino mio padre
comprò..





Certi giorni non faccio altro che ricordare.
E mi vestivo di ricordi per affrontare il presente..

sabato 17 novembre 2007

(Super)Chicche..

Attenti rumeni, l’Italia è pericolosa
Il ministero degli esteri rumeno inserisce l’Italia tra i paesi "a rischio" per i cittadini rumeni

Listening to "Resta qui con noi" Canti Religiosi Gen Rosso

mercoledì 14 novembre 2007

un normale martedì

Il bello dei flussi di coscienza è che conosci la parola con cui cominci, ma non sai mai quella con cui terminerai, né i discorsi che farai..
Mi piace sentirmi impegnata, avere un sacco di cose da fare, mi piace andare a lavoro (anche se a gratis) , mi piace andare in barca e in banca e confondere un assegno con un biglietto della lotteria, mi piace fare l’aperitivo, mi piace bere il vino novello, mi piace tornare a casa e raccontare ai miei la mia giornata (anche se non lo faccio così spesso)..
Essere impegnati forse vuol dire avere la scrivania piena di post-it.
Eh si certi giorni capita anche che ti alzi col piede giusto, sai già che non ti succederà nulla di sconvolgente, ma ti senti bene, pace interiore
Anche se credo capiti solo in certi rari giorni.
Freddo anestetico, freddo rassicurante, mi piace osservare il fumo uscire dai camini..pensare, chissà chi c’è davanti a quel camino, chissà se magari si cena o si guarda la tv o si parla o si litiga.
Basta un invito, vecchi amici, soliti amici, solite cose e ti senti bene, oggi le hai viste con tutta un’altra ottica.
Oggi è tutto leggero. Perfino la pioggia lo sarebbe.
Mi conservo bene ascoltando Venditti, ho rispolverato il primo cd di Avril, ho riesumato un po’ di Battisti e mi rilasso con i Garbage, notando l’enorme influenza della voce sensuale della cantante.
Ho preso un binocolo e sono felice, non lo so perché ma mi sono sempre piaciuti come le trottole, e le clessidre e le bussole.
Le cose più semplici ti restano più di tante parole.
Listening to "Temptation waits" Garbage

sabato 10 novembre 2007

concediti una pausa

Chiudere gli occhi, all’improvviso, senza pensare.
Chiudere gli occhi e smettere di fare, che so, i conti, che tanto non tornano mai.
Chiudere gli occhi e concedersi di rallentare. Lasciare che la mente torni indietro, ricercando attimi passati o che ancora devono arrivare; cercarli, in quelle zone della mente dove mai ci si permette di andare. Scovare una vita nascosta, custodita al riparo di quella che scorre ogni giorno sempre uguale..
E permettersi di emozionarsi, dare sfogo libero alle sensazioni,agli impulsi. Senza ordine, i pensieri entrano da quella porta, che hai aperto senza volerlo e le immagini si costruiscono da sole.
E allora chiudere gli occhi e risentire il suono di una risata, tanto forte e tanto lunga da sfinire il viso e le guance; chiudere gli occhi e farsi scivolare addosso l’acqua bollente della doccia, veder con soddisfazione la pelle arrossarsi sotto ogni goccia. Chiudere gli occhi e ripensare alle cose semplici che ti raddrizzano la giornata, o che la arricchiscono quando è nata già dritta.
Chiudere gli occhi e ricordare con sorpresa il sorriso di tutti gli amici, provare meraviglia scoprendo di conoscere alla perfezione ogni sfumatura, ogni inclinazione.
Chiudere gli occhi e leggere di nuovo l’espressione che puoi trovare solo nel viso di qualcuno che ami, mentre scarta il regalo che da tanto sperava di avere; chiudere gli occhi, guardare il sole sorgere.
Chiudere gli occhi e ritornare, nel sogno della notte prima,di cui ancora non ti sei riuscito a liberare.
Chiudere gli occhi e restare sdraiati a letto ad ascoltare la pioggia battere sui vetri; chiudere gli occhi e sorridere, sorridere senza motivo, soltanto perché la giornata è bella e pochi secondi prima un bambino ti ha sorriso, uno sconosciuto ti ha guardato.
Continuare a viaggiare, sulla strada dei ricordi e dei rimpianti, dei dolori e delle gioie, senza rinnegare niente, senza voltare la faccia. Neanche di fronte gli errori, alle ingiustizie, a quelle curve inaspettate che la vita fa senza avvisare, che d’improvviso ti scaraventano nel limbo dell’incertezza.
Chiudere gli occhi e concedersi di ritornare bambini, di fronte ad un bicchiere di latte, con le gambe sbucciate e le mani sporche;chiudere gli occhi e lasciare che le voci di persone amate ritornino a rincorrersi nelle stanze della mente, riempiendole di colore e luce.
Chiudere gli occhi e ripensare alla voce del mare, imprigionata nella conchiglia che è nella tua camera da una vita.
Chiudere gli occhi , sentir dentro una rabbia furiosa, per quella volta in cui le spiegazioni non sono bastate e tutto è finito in un soffio, senza che alcun tentativo servisse a qualcosa.
Chiudere gli occhi e permettersi altre mille cose, altre mille piccole fughe.
Nel bel mezzo di una giornata qualunque, uguale a tante altre, impedire agli occhi di vedere la realtà e lasciare alla mente la facoltà di vivere il sogno.

Listening to “Sono come tu mi vuoi” Irene Grandi

martedì 6 novembre 2007

Le mie parole di burro

Non seguivo più Carmen Consoli da tempo, l’avevo vista sul palco dell’Mtv Day del 2003, l’ho attesa per un sacco di tempo, ero incuriosita, ha cominciato a suonare verso sera, per fortuna c’erano altri artisti degni di nota vedi Elio, Morgan, Irene Grandi, Neffa.. Brava bel live ma purtroppo niente di rilevante, esecuzione perfetta, ma dentro non ha lasciato nulla, non trasmette, non coinvolge e sembrava anche che non gli interessasse. La cosa più bella per i musicisti credo siano i live, specialmente quelli dove ti trovi di fronte a 90mila persone e l’adrenalina ti fa saltare il cuore. Specialmente quando tutto il pubblico canta la canzone del tuo secondo cd, quella meno famosa di tutte, pensavo..qualcosa ti dovrà emozionare Carmen..
Dopo 4 anni, inaspettatamente mi sono ritrovata a un concerto dei Lautari, gruppo folk siciliano, guest star Carmen Consoli al New Age di Roncade (TV). Il gruppo lo lanciò lei qualche tempo fa, ma non ne so molto, non mi sono mai interessata di folklore siciliano, non sono mai stata un’appassionata sfrenata di Carmen e tanto meno delle canzoni in gergo dialettale, ma devo ammettere che questa volta mi sono piaciuti, concerto acustico, sembrava di fare un salto nel passato in chiave moderna, chitarre, mandolino, strumenti strani, cori voci, allegria, storie cantate.. La Cantantessa è maturata, è grintosa, non è più mediamente isterica mentre cantava che una goccia inonda il cielo, è sensuale, più agguerrita, più espressiva, in grado di trasmettere, trasmettere suoni della vita siciliana, fatta di tradizioni antichissime, mare, sole, pescatori e contadini, fanno conoscere una Sicilia diversa, forse oggi dimenticata, ma mai così bella e piena di vita. I miei complimenti!
Listening to "Confusa e felice" Carmen Consoli

giovedì 1 novembre 2007

le mie lettere non conoscono recapiti

Sono curiosa.
Sorpresa dal mondo.
Mi emoziona la velocità del volo, ma so leggere il paziente persorso di una goccia di rugiada lungo la sua foglia.
Del mare godo a leggere la profondità, dei sogni provo a ricordarli e a ricordarne i colori, della gente cerco prima l’ombra.
Mi sorprendo a sentirmi crescere, godo al pulsare del sangue nelle vene.
Mi esalta il silenzio che silenzio non è mai. Provo a coglierne i suoni del pensiero.
Leggo le mani, quando le mani dicono.
Mi piace raccontarmi vite che non so, interpreto volti anonimi. In giro, in macchina, dentro uno stadio, in una chiesa, in un bar, lungo i marciapiedi.
Provo a stupirmi di dove vivo.
Ho imparato a sopravvivere senza le notti stellate. So riconoscere la complicità della luna anche dentro a un parcheggio.
Mi emoziona l’odore della ferrovia e il sordo brontolio del treno in arrivo.
Amo partire perché già assaporo i sottili fremiti del ritorno.
Mi esaltano le luci, le luci da distante, le luci di un centro, le luci di fabbriche di ponti di auto.. Non sono mai riuscita ad odiare la folla. La gente mi intenerisce, mi piace guardare come cammina, interpretarne i passi. Mi sorprendo a inventarle destinazioni – forse destini- inevitabili. Stupisco dei percorsi altrui.
Ho imparato a rispettare la cadenze del dolore così simili ai ritmi del gioire.
Godo del nulla, manifesto perché so che il nulla è sempre qualcosa. Mi culla il primo verso di un neonato e mi perdo a interpretare il ronf del gatto.
Concedo anima agli oggetti. Regalo radici a piante di roccia.
Offro perché e non chiedo.
Mi amo quando amo.
Amo immaginarmi amata.
Mi perdo lungo strade di sguardi. Occhi. Lampi che sanno togliere il fiato. Oceani e tundre, strade lente, affannose, praterie ritmate da venti lievi, il dare inconscio, improvviso, segreti rubati in pochi attimi.inviolabili forzieri.
Listening to "Paranoid Android" Radiohead