venerdì 28 settembre 2007

ari in pARIs ! ! !

Ho bevuto un cappuccino passabile nei cafè di Parigi, l’ho bevuto nel bicchierone grande da passeggio. Ho trovato una pasticceria di fiducia “vicino casa”, ho dovuto trovare un rimedio alla scarsa colazione che offriva l’hotel; la vetrina attirava la mia attenzione, creme colorate, macaron tutti gusti, torte con lamponi e panna, piccoli cake con fragole..mmm.Certe cose non hanno prezzo. Conosco quasi a memoria tutte le linee della metropolitana. Ho visto ragazzi/e italiani, francesi, spagnoli, portoghesi, cinesi,tedeschi, giapponesi. Mi hanno chiesto informazioni anche a Parigi, un Fiorino di giapponesi che mi chiede come arrivare al Sacro Cuore, un tipo tranquillo che mi chiede se sono di Parigi e che blatera altro con un francese poco chiaro, un altro ragazzetto che mi chiede dove si trova un pub irlandese..perchè??? Camera doppia più il terzo letto e spazzola incorporata al di sotto di un mobile, con la moquette per terra che smorza i passi. Un gruppo di ragazzi vestiti male che d'improvviso una sera si misero a ballare per strada con un impianto stereo amatoriale,agitavano forte la testa chiudendo gli occhi nella loro ispirazione,alla fine dell'esibizione battei le mani timidamente, solo un debolissimo clap clap, attutito e troppo italiano. La Tour Eiffel spettacolare, Gustavo ha dato del suo meglio a suo tempo, una cosa immensa, punto fisso di Parigi, quasi rassicurante vederla lì imponente e maestosa, salda, fissa, definita..salirci, una gran bella emozione, arrivare fino in cima e vedere il fantastico panorama, rimanere sorpresi da quanto sia stupefacente da lassù e vedere tutto così piccolo quasi da sembrare un plastico. Ho visto una Tipo anche a Parigi. Assalti di vari ambulanti sotto la torre Eiffel che un po’ ti rovinano l’atmosfera. Bateaux Mouches, la strada più bella di Parigi, la Senna.. davvero suggestivo e romantico, ma sarà, a me i giri in battello fanno venire sempre un po’di sonnolenza. La vista della città da un ponte gigantesco, con il fiume, gli alberi, ed i lampioni neri dal bellissimo disegno,i battelli che cavalcano la Senna che scivolavano senza il minimo rumore e la mia pashmina azzurra che si appiccicava alle labbra violentata dal vento..quella vista sembrava un dipinto, da tanto i contorni erano imprecisi, e lì compresi che i disegni ad olio degli artisti francesi di strada non sono disegni ma fotografie. Incantevole Versailles, immenso, troppo enorme da girarlo tutto a piedi, e immancabili i viaggi mentali su Kirsten Dunst come Maria Antonietta dei tempi d’oro mentre ozia nei suoi vari spazi della reggia. Ho messo la t-shirt con il tucano(Ireland) durante la finale di rugby France-Ireland, non lo sapevo, e poi mi sono ritrovata in un locale di ultrà parigini che festeggiavano la vittoria..ottimo tempismo! Elettrodomestici d’avanguardia super colorati e sgargianti. Montmartre quartiere degli artisti, concerti, spettacoli col fuoco, pittori, ritratti e un gran panorama da questa collinetta un po’ fuori mano, consigliata la funicolare per arrivarci.Moulin Rouge come zona rossa di Amsterdam a differenza che non ci sono le donne in vetrina, night club e sexy shop lungo tutta la via. Bottiglia d’acqua da 33cl. a 3.90Euro, un pacchetto di Marlboro a 5.30 Euro.Il Louvre, delusione, la Gioconda è una figurina della Panini, meglio il Canaletto o Monet o il reparto di collezioni egizie, e la Venere di Milo senza confronti..Storica la piramide.Hotel dei divi, ho messo il mio piede dove è passato Luc Besson.Ho letto le Figaro, e il Metro.Campi Elisi incantevoli da perderci gli occhi, viale alberato infinito, alla fine l’Arco di Trionfo, così immenso e così europeo, e la voglia di tornare nei quartieri piccolini, quelli in cui ti sembra di stare curiosando nel cortile di qualche pittore o di qualche artista impazzito, forse tutto così troppo maestoso, ma sempre un un gran bel pezzo di storia, da segnalare il megastore della Disney a due piani e il negozio de Le Coq Sportif e della Virgine di Sephora gigante. Cimitero di Pére Lachaise, suggestivo forse vederlo durante un assaggio di autunno, tappeti di foglie gialle..adoro il rumore delle foglie secche quando ci cammini sopra, tomba di Jim Morrison, tranquilla pensavo peggio, mi interessava di più Edith Piaf.Bellissima Place des Vosges, polmone verde della città.Occhi lucidi osservando il tunnel dell’Alma, dove è morta Lady D, la fiamma della liberà sopra il tunnel è il monumento in sua memoria, biglietti e fiori, io non ci ho lasciato nulla, non avevo fiori, e un biglietto o una scritta con l’indelebile nero non mi andava proprio, è come deturpare un qualcosa, mi basta il ricordo.Una baguette mangiata per strada, nella fame notturna, osservando le viuzze e apprezzando i negozietti e l’atmosfera di Parigi dormiente. Notre Dame capolavoro del gotico che con i suoi gargoyle mi ha sempre affascinato, l’ho scrutato una mattina con un sole pallido ma caldo che scaldava la panchina ed i mille piccioni intorno a me, le guglie della cattedrale pungevano il cielo in tutta la loro imponenza, notre dame e il suo profumo d'incenso, notre dame e la sua profonda tristezza. Centro G.Pompidou ultramoderno, mostra del design e dell’arte moderna e contemporanea, cose assurde, stile biennale, filmati, sculture, quadri, quadri bianchi, sedie come opere, nani da giardino come sculture..Kandiskj, De Chirico, Modigliani, Picasso, Matisse e mi sembra di ricordare tutte le pagine del libro di arte che guardavo con ammirazione.Il museo d’Orsay, grande controfigura del Louvre e altri nomi illustri Degas, Van Gogh e la sua camera che mi ha quasi commosso, emozionato, Gaugin e le sue donne di Tahiti, il Pointillisme..merita!I francesi il caffè espresso non lo sanno fare, e non capisco perché si rifiutano di scaldare i paninazzi. Sono stata bene tutto il tempo, con tutti, ovunque. Nonostante il cibo e le interminabili camminate.

Listening to "Starz in their eyes" Just Jack

mercoledì 19 settembre 2007

Pre-Viaggio |Parte2|

Sto partendo, non per scappare ma per viaggiare.
Faccio la valigia. Devo pensare che il clima è mite in questo periodo. Però non si sa mai..
Comincio col mettere le cose essenziali.Il beautycase, l’intimo, ciabatte, t-shirt varie, jeans, qualche felpa per le serate fresche. L’essenziale. Ma ho quella fastidiosa sensazione di aver dimenticato qualcosa.. così comincio col mettere dentro tutto quello che è sotto la mia visuale, come se tutto potesse servirmi. È quasi piena, ma non eccessivamente, e infatti sto fatto mi preoccupa; stranamente non ho faticato molto a chiuderla.. ho lasciato un piccolo spazio dove mettere le emozioni, gli odori, i colori, ogni ricordo del mio viaggio che vorrei portare a casa. Chiusa. È fatta.
Una volta finita la valigia hai sempre la sensazione di essere già là. Almeno con la testa.
Non sono certa che mi servirà tutto quello che ho preso, però è meglio che non la riapra, potrebbe venirmi voglia di infilarci dentro qualche altra cosa inutile.Comincio a gironzolare per casa, alla ricerca di un oggetto dimenticato che potrebbe tornarmi utile.
È arrivato il momento del bagaglio a mano. Uno zaino da riempire. Non troppo però, lascio spazio a eventuali souvenir al ritorno (voglio una Tour Eiffel che si gonfia). Comincio mettendoci il giubbotto in jeans, arrivando nel tardo pomeriggio sicuramente ne avrò bisogno, un block notes e due penne perché una potrebbe scaricarsi. Portafoglio, biglietto dell’aereo, voucher dell’hotel, gli occhiali da sole e quelli da vista, la mia cara digita(l)e e il carica batterie. Ho messo anche la cartina di Parigi e la Top Ten, lettura che potrei fare in aereo, per ridimensionarmi e capire che sto per andare a Parigi..
Per fortuna prima che sia troppo tardi mi ricordo della carta d’identità! Mai dimenticare quei pezzi di carta chiamati documenti! Sbircio dentro per riguardare la foto che avrò già visto un centinaio di volte. Chissà perché uno viene sempre male nelle foto per i documenti. Forse è fatto apposta. ok,questo basta per dire chi sono e da dove vengo.
Sono pronta. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente, ma me ne ricorderò solamente una volta partita.Come al solito. Forse ho preso su troppe magliette.
Riguardo la data del biglietto, lo faccio sempre fino all’ultimo, così per essere sicuri.Alle 13 e qualcosa apre il check-in e devo essere in aeroporto, dopo due ore ho il volo.
Mi sembra troppo pesante la valigia che mi porto dietro.Non posso pensarci ora. Tra un po’ mi sentirò leggera, anche la mia testa si libererà e lascerà i pensieri dietro quella porta. Qua,in Italia.
I saluti degli amici, delle persone che ti stanno vicino..quanti tipi di abbracci diversi che conoscono le persone a seconda di quello che vorrebbero dire..

Listening to "Here with me" Dido

lunedì 17 settembre 2007

Pre-Viaggio |Parte1|


ROUTINE DI UN VOLO
Chissà perché quando dici a qualcuno che stai partendo ti senti così bene. Buon viaggio, te lo dicono tutti. Alcuni ti chiedono una cartolina che sanno già non manderò. Quelli più pretenziosi ti chiedono un souvenir, che mi dimenticherò di portargli. I migliori sono quelli che ti ricordano di divertirti con un sottofondo amaro d’invidia per te che cambi aria e loro che rimangono nella solita città..
Mio papà che mi fa la lista dei medicinali che dovevo prendere e non ho preso, ma gli dico comunque che l’ho fatto, così sta tranquillo. Ripete almeno cento volte di chiamarlo quando sarò arrivata. Quello lo farò. Come sempre.
Che bellissimi posti sono gli aeroporti. Gli aeroporti come un po’ d’ansia che vada tutto bene. Ogni persona da il meglio di sé prima di partire, come per lasciare le cose in ordine e al loro posto prima di lasciarsi la base alle spalle. Che bello fermarsi a guardare la gente che và e torna. Sembrano tutte interessanti queste persone e ti viene voglia di sapere dove va ognuno di loro e perché ci và. Di sapere dove sono stati e cos’hanno visto. Check-in: documento e biglietti. Valigia sul rullo e per un attimo ho sempre la paura che pesi troppo. Metal detector. E lì, pur sapendo di non aver niente di sbagliato,ti immagini sempre che al tuo turno suoni qualcosa.Hai sempre l’ansia di passare da lì sotto e che quei poliziotti ti aspettino dall’altra
parte e ti aprano lo zaino e ti guardino in tasca e chissà cosa trovino. Cercare l’uscita e aspettare l’imbarco. Ho voglia di stare seduta sull’aereo. Gli assistenti di volo ci mostrano le uscite di sicurezza. Saranno davvero così gentili,calmi e disponibili se l’aereo cade? Ci credo poco.. nessuno li ascolta comunque. Qualcuno già dorme, qualcuno si sta ancora sistemando, qualcun altro parla a voce alta e ride. Forse fa così perché ha paura del decollo e ha bisogno di sviare la sua ansia. Partenza, decollo, e si vola.. Osservare il paesaggio infinito. Guardare la forma delle nuvole. O forse le nuvole non hanno nessuna forma e siamo noi a dargli delle linee. Ma le nuvole sono indomabili e continuano a muoversi e cambiare. Atterrare e guardare ipnotizzata le luci della città. È bellissimo vedere ogni cosa come si ingrandisce sotto i nostri occhi.
Listening to "Prima di partire.." Irene Grandi

venerdì 14 settembre 2007

I am a birdwatcher??? |scusate, Am I a birdwatcher???|





Metti un pomeriggio di settembre, a metà tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno..
Clima mite, brezza leggera, il sole ormai sfinito dal troppo brillare, il mare sembra essere l'unico a parlare mentre i miei pensieri distanti si aggrovigliano incapaci di trovare un capo, se potessi affiderei tutto a una bottiglia da lanciare nelle acque..
Metti anche la casetta storica del Mulino Bianco, e metti tutti i ricordi che ci stanno dietro..
Metti un binocolo e qualche svasso da osservare mentre scompare fugace fra le onde..
E se il tempo si fermasse?.. forse non sarebbe poi così male..

Listening to "Dreams" The Cranberries

mercoledì 12 settembre 2007

Mirabilandia, 29 ago.

Si parte con 3 amiche, la solita che hai accanto dai tempi delle superiori, quella con cui hai condiviso tanto; banco, ferie, discussioni, confessioni, cene, compagnie ecc. La ragazza del tuo amico, quella coppia che tu trovi tanto adorabili, quella che se pensi a lei ti viene da pensare a lui e viceversa, loro un corpo e un’anima e ti piacciono tanto insieme e aspetti che si sposino per poter partecipare a un matrimonio in cui c’è sicuramente la possibilità che ti commuovi. E poi, l’amica di sempre, che ti sopporta, che ti rompe che le rompi, che ti è vicina..sempre.
Si parte all’avventura, un po’ come andare in gita anche senza pranzo al sacco, un po’ come ritornare bambini.. pentole stregate, giostre coi cavalli..
Ancora a guardare le torri gemelle e il Katun col naso all’insù e a invidiare tutti quelli che ci fanno la coda, perché, non sono cose per me, perché ho paura dell’altezza, perché quando scendo potrei aver perso conoscenza, e perché mi hanno sempre intimorito pure i dischi volanti.
Emozionante il Ghostville, con tanto di spaventa-persona in carne e ossa a fine corsa, giro tra scheletri e viaggi dentro a qualche tunnel con simulazione di incidenti con treni ecc ecc
Osceno il Mirabilandia Express, una sorta di metropolitana di basso livello che fa il giro per il parco ai due km. orari.. sconsigliato il giro serale, perché dentro alla cabina vi sono 5 o 6 gradi sotto zero e inutile il percorso che fa.. Se hai bambini sei fortunato e puoi permetterti di stare nel lato giusto dove puoi vedere tutto da davanti, se sei una ragazza con gli occhi di una bambina devi accontentarti di lasciare il posto alle famigliole, e tu sei costretta a guardarti un paesaggio osceno di sterpaglia e grovigli di strade.
Da segnalare il Raratonga, giostra demenziale ma avvincente.. divertente perché c’è l’acqua..
Incantevole il Laser Show, con sottofondo di Evanescence, Celine Dion e musica da disco anno 97, ancora quando provavo ad andare sul Tagadà in piedi..Da lasciarti senza fiato, e la storia dei personaggi di Mirabilandia ( Otto, Mike etc..) passa in secondo piano, è bellissimo sto gioco di luci che si riflette sul lago..
A Mirabilandia vivi il sogno.. il potere del sogno..


Listening to "Swan" Elisa

lunedì 10 settembre 2007

waiting for..


è quasi finita.. ultima settimana di lavoro. Imminente trasloco. Aspettando Parigi. Lavorare, guadagnare, spendere..viaggiare. E poi.. tornerò fresca come non mai..

Listening to "Sing" Travis

martedì 4 settembre 2007

leggerezza..


Leggerezza nell'andare avanti per la mia strada. Leggerezza nell'affrontare le situazioni. Leggerezza nel ponderare i miei gesti. Leggerezza nel mio agire... Prendere al balzo ogni occasione senza valutarne le conseguenze... Le emozioni si susseguono più facilmente. Tutto sembra più bello. Ma poi? Se i nodi pian piano vengono al pettine? O anche se tutto fila liscio, che senso ha? Che senso ha gettarsi fra braccia sconosciute e di passaggio, che eppure sembrano così familiari? Che senso ha riabbracciare lidi abbandonati ormai da anni, solo per provare qualcosa a non si sa bene chi, forse nemmeno a se stessi? Che senso ha accettare chiamate da chi di sicuro vuole solo qualcosa?
E poi ritrovarsi col destino che si prende gioco di te, continuando a porti davanti situazioni al limite dell'assurdo, perfette per questo periodo. Situazioni cui mi ostino a dire sì con leggerezza sempre più ostinata e pericolosa. Proseguendo senza chiedermi se tutto ciò mi porterà mai da qualche parte... Ma continuando a prendere tutto con estrema leggerezza e tranquillità...


Listening to "Leggero" Ligabue

lunedì 3 settembre 2007

IL TEMPO -KHALIL GIBRAN-

Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di L. 86.400 sul tuo conto.Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno. Che faresti?
Ritireresti fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente!
Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca.
Il suo nome? Tempo.
Ogni mattina questa banca ti accredita 86.400 secondi.
Ogni notte questa Banca cancella, e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito, che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva saldi nè permette trasferimenti.
Ogni giorno ti apre un nuovo conto.Ogni notte elimina il saldo del giorno.
Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua.Non si può fare marcia indietro. Non esistono accrediti sul deposito di domani. Devi vivere nel presente con il deposito di domani.
Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo.L'orologio continua il suo cammino. Ottieni il massimo da ogni giorno.
Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio.
Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente.
Per capire il valore di una settimana, chiedi all'editore di un settimanale.
Per capire il valore di un'ora, chiedi a due innamorati che attendono d'incontrarsi.
Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno.
Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente.
Per capire il valore di un milionesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi.
Dai valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancora più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il suo tempo, e ricorda che il tempo non aspetta nessuno.
Ieri? Storia. Domani? Mistero. E' per questo che esiste il presente!
Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà. Dai valore ad ogni momento a tua disposizione. Lo apprezzerai ancor più se potrai condividerlo con qualcuno che sia speciale.

Listening to "Outside" Staind