"Non riesco bene a capire che relazione hanno i miei gesti con quello che provo, se sono all'origine o sulla coda, o di fianco alle mie sensazioni. Non riesco bene a capire in che modo i gesti di Malaidina seguono i miei pensieri o li precedono; in che modo i suoi polpastrelli scorrono sulle mie immagini mentali e le fanno scivolare una sull'altra alla rovescia fino all'origine delle mie voglie.
Penso ad altre cose da dire, ma in questo momento le parole mi sembrano rigide e limitate come piccole gabbie, con sbarrette intessute così fitte che è difficile capire cosa racchiudano, a meno di non poterle osservare controluce molto da vicino.Mi sembra che in realtà ogni sensazione o voglia o idea venga racchiusa in una specie di gabbia, diversa per forma e dimensione a seconda di quello che contiene. Ci sono gabbie lunghe e strette per desideri lineari, gabbie cubiche per immagini mentali ben definite, gabbie a cono per modi di fare, gabbie cilindriche per modi di essere; gabbie minuscole per piume di impressioni. Ma adesso sto pensando a quelle ancora più piccole, il cui contenuto è così volatile e difficile da maneggiare direttamente che da renderle indispensabili a chiunque non sia disposto a investire tempo in inseguimenti lunghi e spesso inutili. Così uno si procura una gabbietta, o una serie completa di gabbiette calibrate come i piccoli pesi di una bilancina da orefice, ed è sicuro di poter definire qualunque cosa. Uno può leggere le sue gabbiette in un libro, guardarle alla televisione, assimilarle da altri mentre parlano o fanno gesti o anche solo stanno fermi.Così se uno per esempio vuole dire "tocco i capelli", dispone tre gabbiette in successione, le allinea senza alcuna difficoltà. E certo non è nella natura delle tre gabbiette dare informazioni sulla consistenza dei capelli, o sul loro modo di riflettere la luce o scomporsi al contatto delle dita, né dipingere il gesto di chi tocca, nel suo volgersi e allungarsi, né sicuramente dare un'idea delle ragioni del toccare i capelli, o delle non-ragioni, o comunque di quello che c'è sotto e dietro il toccare i capelli, questo toccare i capelli in particolare, come gesto distinto da altri simili che lo hanno preceduto e forse lo seguiranno.Tocco i capelli di Malaidina, in ogni caso; li scompiglio con la mano. Lei gira la testa sul cuscino; sorride; di un sorriso lento e stanco."
Listening to "Desert Rose" Sting
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
A parte il fatto che ho letto velocemente.....Ma non hai altro da scrivere?
AHAHAHAHAHAHAHHA (è una citazione tratta da un libro di De carlo)
Questa invece è una citazione tratta da EFFA......Sei sempre più CaZaRa...Ciao Ciao
Dimenticavo:
La foto iniziale è piegata per volontà tua?
Carino sto blogggggg
Ciaaaaao ciaaaaao
Effa sei il solito tamarrone ahaha! Che piacere..Comunque la foto iniziale è stata fatta così e se la giro non rende più..quindi.. si diciamo che è così per mia volontà! Ciao Ciao zio magnetico
Posta un commento