martedì 16 ottobre 2007

American Beauty -guarda da vicino-

Una famiglia normale, di medio ceto, la staccionata bianca che fa da contorno ad un bel giardino, un padre giornalista, una madre agente immobiliare ambiziosa e una figlia in apparente e normale crisi adolescenziale, manca solo un cane ma non è fondamentale.. Il film è un immenso flashback narrativo, sembra tutto bello finché ci si ferma all’apparenza, poi si scopre che il padre di famiglia è alle prese con una crisi di identità, si infatua di un’amica della figlia, campanello d’allarme di un’esigenza di cambiamento con radici più profonde e che lo porterà a riscoprire i piaceri della gioventù. Mille intrecci, la storia d’amore della figlia, le nevrosi della moglie, gli strani vicini di casa e il figlio dei vicini che riprende tutto con la telecamera. Non voglio spiegare il film, non ne ho voglia di narrare una trama che si trova ovunque, e poi spero che lo guardiate, va visto, io l’ho visto con un po’ di ritardo dall’uscita ma merita. A volte siamo così presi da cosa fare e da cosa non fare che non riusciamo nemmeno a guardarci intorno, non riusciamo a carpire la bellezza in ogni cosa che ci capita. Un paesaggio, un arcobaleno, uno sguardo di una persona.. una busta di plastica che danza impazzita in compagnia di un turbine di foglie autunnali, come una bambina che implora di giocare con lei. Immagine chiave del film, la scena più bella del video, la “bellezza nelle cose”, la necessità di prendersi del tempo per osservare, per capire che dobbiamo avere la priorità di curare noi stessi prima delle cose di cui ci circondiamo. Non esiste solo quello che “dobbiamo”. Purtroppo spesso l’orecchio umano è sensibile solo alle esagerazioni..

“Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo. Ma è difficile
restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la
vedessi tutta insieme. Ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino
che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di
tenermela stretta. E dopo mi scorre attraverso come pioggia e io non posso
provare altro che gratitudine per ogni singolo momento della mia piccola,
stupida vita”.

Listening to "Mad World" Gary Jules & Michael Andrews

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non l'ho mai visto quel film, è davvero così bello???

Anonimo ha detto...

il "listening to" che hai messo è casuale? Mad World fa parte della colonna sonora di "Donnie Darko" il cui protagonista è Jake Gynnehall il "fidanzato", in American Beauty, di Thora Birch (Jane)...
ti consiglio di ascoltare quella dei Tears For Fears...molto 80's ma bella davvero..

Bella ari!
ciao vale