mercoledì 12 marzo 2008

Baustelle live @ Estragon (BO)

- Tra t-shirt all'epoca e furti all'Esselunga-
Nella compilation del Festivalbar dell’anno scorso (forse) c’era una canzone che mi piaceva un sacco, era “Un romantico a Milano” dei Baustelle, nome a me sconosciuto, non sapevo nemmeno chi fossero e da lì cominciai ad ascoltarli. Sabato li ho ascoltati dal vivo all’Estragon di Bologna, ottimi, non mi hanno deluso. Melodici quanto tristi, un pop-rock sofisticato, con testi acidi e malinconici, rammaricati dalla società, rappresentano i pensieri e le paure di una generazione che loro cantano e noi viviamo. Mi hanno stupito con un concerto durato troppo poco per me, un’ora e mezza volata, il leader Francesco è stato ottimo, più convincente di Rachele, ma anche lei non è stata da meno. Voce bellissima, peccato per l’audio che non faceva trasparire le sue parole, comunque molto brava, con quel fascino un po’ mistico e misterioso. Concerto iniziato (o quasi) con l’ormai famosissima "Charlie fa surf", Charlie che passa dalla MDMA fino alla paroxetina, antidepressivi per mantenere un equilibrio già instabile, risultato di una generazione che è la nostra, il mondo di cui facciamo parte ora. Seguito da altri brani tratti dal nuovo album (”Amen”) e da vecchi successi come "La canzone di Alain Delon", "Il corvo Joe" e "La guerra è finita". Segnalo anche "Alfredo", canzone fondamentale del nuovo cd, racconta della storia del bambino che negli anni '80 cadde in un pozzo e lì morì dopo giorni di dirette televisive e notizie, una storia che commosse l’Italia, e che oggi Baustelle ci ripropone. Caspita, mi ha fatto uno strano effetto vedere la folla che canta Baustelle, mi da quasi i brividi, la grandezza del locale mi impedisce di vedere perfettamente, dato che quasi tutti i presenti sono più alti di me pensavo che non sarebbe male che nei due schermi dell’Estragon venisse proiettato direttamente il concerto. Siamo quasi in chiusura e a sorpresa ci regalano una bellissima interpretazione di "Bruci la città", portata al successo da Irene Grandi ma scritta dallo stesso Francesco, la sua vena compositiva non tradisce, il suo modo di interpretarla è unico, non così spensierato e sbarazzino come l’Irene nazionale..Eh si, Baustelle forse a molti non piace, e forse tanti non lo sopportano, ma proporrei solo di andare un po’ più in là del tormentone di Charlie. Basterebbe solo applicarsi un po’ e provare ad ascoltarlo.

(Le foto pubblicate sono frutto di una ricerca nel web e sono proprio del live di Bologna; i concerti sono l'unica occasione in cui decido, per scelta, di privarmi della mia digitale.)

Listening to “Sergio” Baustelle

3 commenti:

carpe diem ha detto...

ti piacciono molto i concerti vedo!

Miss E.. ha detto...

Bhuhahahahahhahah!!! amour quand'è che vieni a farti a Bolo un paio di serate?! Sai, a breve tornerò ad essere una contarinanta o peggio...e il tempo che mi rimane là è pochino!

l'Ari.. ha detto...

@ Carpe Diem: Eh si! Ed ho pure prenotato per Londra :-DDDDD
@ Miss E.:Vengo quando vuoi.. basta che mi inviti :-D (uhm..contarinanta o peggio..cioè?ahhahaha)