Questa settimana ho voluto approfittare del mio giorno di riposo (mercoledì) per approfondire le mie conoscenze, per fare un po’ di “relax culturale”, e così mi sono recata alla Biennale di Venezia. Non ci ero mai stata, e credo che una persona almeno una volta nella vita ci deve assolutamente andare, non avevo neanche un’idea di quanto enorme fosse, e credo sarebbe molto più bello visitarla in due giorni per soffermarsi di più su tante cose viste solo di sfuggita per motivi di tempo. Comunque sia, soddisfatta a pieno del mio tour de force, sveglia quasi all’alba, direzione Chioggia dove, puntualissima, mi sono “imbarcata” sul vaporetto che mi ha condotto in bocca ai Giardini della Biennale.. Suggestivo il percorso in vaporetto e il giro mattutino del Lido(di Venezia), con vari compagni di viaggio dai soliti pendolari a studenti assorti e a turisti tedeschi intenti a scattare foto a ogni cosa (un po’come me).. Eh si, per un attimo mi sono sentita come se fossi in gita alle superiori, mi mancava solo il pranzo al sacco e poi sarei stata il top! Arrivo alla mostra alle 11 circa, fatto il biglietto (8Euro, ridotto studenti inferiori ai 26 anni) e piantina dei Giardini alla mano per assicurarmi di non lasciar sfuggire neanche un padiglione.. e posso così immergermi nell’arte e nelle sue svariate forme, sarebbe troppo per me descrivervi tutto ciò che ho visto e che mi ha colpito, cose che ti lasciano senza fiato, alcune anche forse incomprensibili e che ti stimolano la voglia di capire e di conoscere. “Pensa con i sensi – senti con la mente”, questo il titolo della 52° Esposizione Internazione dell’Arte, allestita oltre che ai Giardini anche all’Arsenale (10 minuti a piedi dai Giardini), 76 i Paesi partecipanti di tutto il mondo, protagonista indiscussa l’Italia, corposa sezione africana all’Arsenale, e da segnalare il padiglione della Russia e della Francia, stranezze inquietanti dai colleghi della repubblica di Corea, lascia a desiderare un po’ l’aborigeno Uruguay, gioco di specchi per l’Australia, allucinanti perversioni sessuali dalla Gran Bretagna, tappeti di liquirizie per gli Stati Uniti, ologrammi da trip dal Giappone, e suggestivo e incantevole il padiglione israeliano.. So che detto così non rende molto, quindi vi consiglio di visitarla, merita davvero! E poi l’arte sta un po’ in ognuno di noi, forse anche nelle camice sgargianti di queste due allegre visitatrici (ignare del mio scatto ahah)..
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
noto ora. grazie per la citazione nel titolo...
Posta un commento