giovedì 29 maggio 2008

QUESTIONE DI SGUARDI. "I segnali spesso non significano mai.."

Ci sono sguardi che si incrociano per caso, sguardi fugaci, rubati, istanti e istantanei. Guardare per sedurre, osservare, perdersi in un gioco di sguardi, come una scena al rallentatore, dirsi qualcosa senza parlare, sguardi che ci emozionano o che ci fanno male, sguardi di intesa fra due persone. Sguardi ammiccanti o “solo” complici, affascinanti e misteriosi. Occhi che non riusciamo a fissare, altri in cui ci perdiamo e vorremmo perderci sempre, occhi che si schivano per paura, che spaventano o rassicurano, occhi che sanno sorridere e occhi che non smettono di piangere, occhi che ci rivelano senza che ce ne rendiamo conto e che lasciano trasparire qualcosa di noi che vorremmo rimanesse solo nostro..uno sguardo vale più di mille parole, se è una frase fatta un motivo ci sarà..

Listening to "Io vorrei..Non vorrei..Ma se vuoi" Lucio Battisti

venerdì 23 maggio 2008

'O Zulù! Che sia solo fame chimica?


Dj set fatto di revival anni 80-90 e qualcosa dei giorni nostri, per sbaglio. Trash, Rettore..Carrà. 883. Eiffel 65, sempre se eran loro quelli di I’m blue. I Vengaboys con Boom Boom Boom. La canzone de La storia infinita. Storico. E in fondo in fondo.. Meg, con Distante. E’ nella mia play list da una settimana, la consiglio. Mi sembra di sentire un tentativo nascosto di somiglianza con Björk, ma ci sta, questa le è uscita bene. Björk mi piace e Meg pure. E’ il mio consiglio del mese. Credo che Meg si ricordi soprattutto per uno dei progetti più carini della sua carriera, la canzone Nessuna Certezza in trio con Elisa e Federico Zampaglione (leader dei Tiromancino). Canzone che a suo tempo ho adorato, e che rispolvero volentieri. Ma anche Quello che sei per me con i 99 Posse era carina.. Trovo interessante quanto coraggioso il suo ritorno da solista..ma..quel bravo guaglione di Zulù?

martedì 6 maggio 2008

l'occhio di Ari

Sono tornata a Londra dopo quattro anni. E ripeto, era ora.. tornare in un posto così lontano dopo qualche tempo fa uno strano effetto, avvolta da un turbinio di emozioni indescrivibili. Lo ammetto, non ero pronta, non avevo realizzato il fatto di tornare a Londra fino a quando non ho ripercorso la strada che dall’aeroporto di Stansted mi porta direttamente nel centro della città. Ho riconosciuto delle vie familiari, cazzo fa fico definire famigliare un posto come Londra. Forse sarà troppo ma io Londra me la sento dentro, l’ho sentita un po’mia fin da subito, amore a prima vista. Arrivo in tarda serata, seduta in uno dei taxi neri, con l'autista a sinistra e il portafoglio pieno di sterline...cosa posso desiderare di più??! Hotel a South Kensigton, stanze come cuccette, ascensore scricchiolante, impera la moquette, assenza di bidet, camera impostata da corridoio e leggermente squallidina. Non mi aspettavo granchè, però non mi lamento, a pochi passi dalla “tube” e vicinissimo ad un market aperto anche di notte, un simil Apu londinese più ristretto e che vende la birra sottobanco anche se non può. Breakfast scarsa e poco sostanziosa, ma fortunatamente la zona ci offre ricche colazioni all’inglese a 5 sterline o poco più. Non mi lamento nemmeno del clima, di pioggia ne abbiamo presa abbastanza ma solo il primo giorno, poi ci siamo godute due giorni di cielo limpido e un bel sole caldino. Una cosa che mi piace è accendere la tv e vedere le previsioni meteo, non capirne molto ma vedere la sagoma della Gran Bretagna, mi fa strano, sempre. Ho visto il cambio della guardia, e mi dispiace dirlo ma credo sia tutto tempo perso, se poi attendi l’evento sotto la pioggia la cosa mi scazza ancora di più, le guardie che stanno ferme impalate tutto il giorno. A un tratto si muovono, fanno due passi di marcia, roteano il fucile, e si rimettono ferme. E noi le fotografiamo. Però mi sono rifatta con un giro alla National Gallery e al British Museum, ingresso gratuito. Nel primo spicca la stele di Rosetta e nel secondo basta solo osservare come ci accoglie l’edificio per restarne stupiti. Ce l’ho fatta finalmente..ho fatto il giro nella tanto attesa ruota panoramica di Londra, il London Eye, confesso di non averla guardata tutta prima di salirci, per paura di cambiare idea, gran bel panorama, anche se leggermente soporifero ma mi sono trattenuta sveglia per osservare il cielo da lassù. Adoro Notting Hill e i negozietti e le bancarelle che ci sono lì, cose assurde, guantoni di cuoio, accessori vintage per giocare a golf, mezzi busti, manichini, macchine fotografiche, vecchi abiti retrò, collane, orecchini..di tutto. Nelle stazioni della metro, una voce dall’oltretomba ci avverte di fare attenzione al gradino tra la banchina e il treno. Ci sono anche dei manifesti che ribadiscono il concetto. Mind the gap. Giro di rito al museo delle cere (Madame Tussaud’s), e relax lungo Oxford Street, di importante rilevanza Hamley’s, un negozio di giocattoli enorme, dove tutti i commessi sembrano degli eterni Peter Pan, sbarbati e pagati per giocare e dispensare sorrisi, e dove ho scoperto che vendono la neve finta, una sorta di prodotto chimico che diluito con acqua diventa neve, ma.. troppo soffice. Ci sono un sacco di persone il cui unico lavoro è reggere un cartello. Sul cartello c’è la pubblicità di qualcosa. Spesso è solo un negozio che dista a mezzo metro. Il Tower Bridge è sempre un’emozione, è forse il mio scorcio di Londra preferito, si vede come si incrocia il moderno con l’antico, la storia e l’evoluzione, unica concorrenza il Big Ben. Qui sembrano tutti attori, tutti diversi, e camminare per le vie del centro è come stare in un film. Ho tralasciato un po’ di cose non perché meno importanti ma perché altrimenti potrei fare un blog solo su Londra, vi consiglio vivamente di portare i vostri figli al Natural History Museum, famoso per il dinosauro gigante (che a me non esalta granchè) ma soprattutto interessantissimo e curato nei minimi dettagli. Per i figli più grandi consiglio un giro per Camden Town fa sempre bene e ci trovi sempre qualcosa da comprare risparmiando qualche sterlina, per le mamme invece basta rinchiuderle da Harrods, troppo enorme e dispersivo, e non fa proprio per me.. Mi dispiace solo di non essere riuscita a fare un paio di cosette che avevo in programma, vedi passare per l’Holland park e fare una foto (leggermente fuori mano), andare da Tesco e prendere la salsa barbecue (mi sono dimenticata) e mangiare jappo al Wagamama (sempre troppo full)..ma non ha importanza, dovrò pur ritornarci ancora! Faremo anche questo sforzo..


Listening to "Have a nice day" Stereophonics